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INTERVISTA A MARIO POLETTI

Sottotitolo: 
Da campione di skyrunning a team manager in SCOTT…

Nicola Gavardi
6/9/2013
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La sua è davvero una vita al fil di cielo. I più giovani lo conoscono come “uomo SCOTT” o detentore del record sul sentiero delle Orobie, ma Mario Poletti è molto di più. Lui è l’inventore dello skyrunning moderno….

Passato dalla corsa su strada alla montagna (vanta un personale sulla massima distanza olimpica di 2h19’13”), a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, Mario Poletti  ha letteralmente sconvolto le abitudini dei precursori dello skyrunning traghettando questa disciplina verso i livelli attuali. Ritmi sempre sostenuti, una determinazione fuori dal comune, capacità di adattarsi ai terreni più disparati, un modo tutto nuovo e mediatico di comunicare sono le caratteristiche di questo fortissimo maratoneta d’alta quota. Uno  che in carriera  può vantare qualcosa come 4 Trofeo Kima, 3 Giir di Mont, 2 Trofeo Scaccabarozzi e 1 Sentiero 4 luglio….

 

Da dove nasce la tua passione per la corsa e per le montagne?

Mio padre mi ha trasmesso la passione per lo sci di fondo e da piccolo mi sono praticamente “fatto le ossa” su gli sci stretti. In seguito ho frequentato il Cai andando per rifugi e facendo piccole esperienze per monti. Poi, si sa, da cosa nasce cosa… e mi sono avvicinato al mondo delle corse.

 

Prima atleta e ora “addetto ai lavori”. Come hai visto evolvere lo skyrunning nel corso degli anni?

Direi che si è completamente stravolto. Da pochi atleti, con poche gare Epiche(4 Luglio-Kima-Grigne), ora stiamo assistendo ad un’esplosione del fenomeno, con tantissimi partecipanti e un numero spropositato di competizioni… Un tempo si era “in pochi ma buoni”. Ora,  in alcuni casi, ho notato improvvisazione sia da parte  organizzativa, sia nel modo di avvicinarsi alle competizioni. Alcuni le prendono forse un po’ troppo a cuor leggero. Non fraintendetemi, sono contento che il trailrunning e lo skyrunning veda partecipazioni sempre in crescita, ma conoscere i propri limiti in montagna è importante. 

 

 

 

Lo skyrunning è uno sport duro e non sempre i giovani sono attratti dalla fatica. Pensi che qualcosa stia cambiando?

Sicuramente qualcosa sta cambiando. I giovani sono attratti dallo spettacolo e dalle cose mitiche, ed è grazie ad organizzazioni in grado di far vedere e promuovere certe gare, che si riesce ad attirare l’attenzione anche chi a casa è seduto sul divano. Ultimamente tutto questo interesse è anche alimentato da personaggi e da sfide epiche.. vedi Kilian Jornet e Marco De Gasperi… Due Campioni con la “C” maiuscola

 

Media e Brand. Una collaborazione per raggiungere obiettivi comuni.. Sei d’accordo?

E’ grazie  ai media che i brand negli anni si sono svegliati, portando sponsor, team e popolarità a questa disciplina.

 

 

Da alcuni anni lavori in SCOTT…Come hai scelto gli atleti e quale filosofia segui?

Ciò che voglio è che comunichino sani valori e che diano un’immagine positiva di questo sport e dell’brand che rappresentano. Amicizia, simpatia e sani valori sono i “must” per i nostri atleti SCOTT. Fortunatamente ho trovato dei ragazzi che sono pure fortissimi, ma ciò non era determinante. Ho visto sulla mia pelle queste esperienze. Non ero sicuramente il N1, ma molte aziende negli anni hanno creduto in me, grazie forse alla mia amicizia e alla mia capacità di comunicare. Tutte queste cose le ho portate in questa nuova esperienza lavorativa. Insomma cerco di avere un rapporto diretto con tutti gli atleti, dal primo all’ultimo. Loro sanno che sono uno di loro  e mi ascoltano quando do loro un consiglio tecnico.

 

Nel 2005, con il tempo straordinario di 8 ore e 52 minuti hai coronato una carriera incredibile  siglando il record del Sentiero delle Orobie. Pensi che qualcuno prima o poi si cimenterà in quest’impresa?

Dal 1982 al 2005, ad insaputa di tutti, in molti avevano tentato questo record, rinunciando per la sua durezza. Forse anche per questo, poi, molto si è parlato molto di quest’impresa. La nascita di Orobieskyraid, ha dato una misura reale di questa cavalcata, mettendo a tacere molte chiacchere. Tutto questo è stato possibile grazie anche a investimenti personali che hanno dato la giusta spinta al progetto. In parole povere, se mi dovessi dare un premio, lo farei per il coraggio di averlo prima annunciato, pubblicizzato, e poi fatto. Tutto il record è stato  documentato, dal primo all’ultimo metro ed è grazie al video “Il Sentiero delle Orobie e un sogno lungo nove ore”(vincitore di due premi giornalistici) che ora tutti ne parlano. Sicuramente se qualcuno vorrà cimentarsi, offrirò tutto il supporto necessario, tecnico ed economico per tentarlo al meglio.

 

 

OrobieSkyraid, Orobievertical, Trail del Formico, Yankee Colere Run.. Queste alcune delle gare da te organizzate.. La passione non finisce mai..

La mia grande passione è  il mio lavoro e con questi eventi riesco a portare avanti entrambi le cose.. Molta gente spende un sacco di soldi per andare in vacanza… io mi diverto cosi, organizzando gare e amando il mio lavoro.

 

 

 

Hai progetti per il futuro?

Ho imparato che tanti sacrifici, sogni e progetti, possono andare in fumo da un giorno all’altro perché non dipendono solo da te. Quindi, per ora, porto avanti al meglio il mio lavoro e le gare che mi ripagano ampiamente dall’impegno che ci metto.

 

Hai intenzione di gareggiare ancora?

Senza allenamento, ma per il piacere della compagnia, faccio la Marcialonga e qualche Skyrace, ammirando i panorami, che prima in gara difficilmente vedevo.

 

 

GUARDA IL VIDEO DEL RECORD SUL SENTIERO DELLE OROBIE....