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INTERVISTA A LORENZO HOLZKNECHT

Sottotitolo: 
Domande a tutto campo al nostro nuovo collaboratore.....

Maurizio Torri
5/3/2012
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lorenzo
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olimpiadi

In vista degli italiani vertical - staffetta all'Aprica  e della settimana di Pierra Menta abbiamo intervistato per voi l'italiano più "in botta" del momento....

Exploit a ripetizione per l’azzurro Lorenzo Holzknecht che in questo avvio di stagione non finisce mai di stupire. Per lui tre podi in quattro gare di coppa del mondo a cui si aggiungono il titolo continentale team vinto al fianco di Manfred Reichegger e il successo al Sellaronda centrato insieme a Michele Boscacci. Risultati alla mano si capisce che il portacolori dello Sci Club Alta Valtellina è il nostro atleta più in forma. In vista dell’italiano vertical di venerdì e della settimana di Pierra Menta lo abbiamo intervistato per voi...

 

 

 

Tre podi in quattro gare di  coppa del mondo, titolo europeo e successo al Sellaronda. Ti aspettavi un avvio di stagione così scoppiettante?

 

«Se me lo aspettavo questo è difficile da dire…. finché non gareggi non puoi conoscere il livello dei tuoi avversari.  Per quanto mi riguarda so solo che i test sui miei percorsi erano molto buoni già a dicembre. Sinceramente mi aspettavo molto da me stesso e, in questo senso, posso ritenermi assolutamente soddisfatto di come ho iniziato l’inverno 2012».

 

 

 

 

La stagione è ancora lunga. Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?

«Sono in corsa su tutti i fronti: Coppa del Mondo & Grande Course…. il che è molto impegnativo, ma cercherò di sfruttare al meglio tutte le occasioni buone che mi si presenteranno. Tengo in particolar modo alla Pierra Menta, ma anche le individuali di coppa che rimangono da qui a fine stagione. Questi sono tra i miei obiettivi primari».

 

 

 

 

Pierra Menta e Tour du Rutor due classiche che valgono la stagione... Con chi le correrai e con quali obiettivi?

«Alla Pierra sarò al fianco di Manfred Reichegger, mentre al Rutor penso che tornerò a correre con Guido Giacomelli. Una cosa è certa, in entrambe partire per centrare il migliore piazzamento possibile. Ovviamente stato di forma permettendo»

 

 

 

 

In uno scialpinismo che sta cercando una propria identità stai per chi insegue il sogno olimpico o con chi resta sul classico con tracciati tecnici e altamente spettacolari?

 

«A mio modo di vedere il sogno olimpico è pura utopia. È inutile voler saltare sul "carro olimpico" quando a livello di federazione internazionale non hai ancora una tua struttura ben definita e una coppa del mondo  che si possa definire tale. Olimpiadi a quale scopo poi? Stare alle regole e alle omologazioni FIS per poi correre staffette e sprint all’interno di uno stadio tra porte rosse e blu? Lasciamo lo scialpinismo dov’è ma facciamo comunicazione. Rendiamo visibile il nostro sport! Ne abbiamo tutte le possibilità. Siamo spettacolari tanto quanto snowboard e free ride, se non di più. Allora creiamo un circuito come si deve: con tracciati spettacolari, montepremi adeguati, riprese video di livello e sponsor sempre presenti sul campo. Solo così avremo una chance per saltare sul "carro" di cui sopra...anzi sarà il conducente a chiederci di salire a bordo...ma a questo punto saremo noi a dettare le condizioni».

 

 

 

I tuoi migliori risultati li hai ottenuti nelle prove team. Cos'hanno di diverso le gare a coppie?

«Detta fuori dai denti nelle gare a coppie hai la metà esatta degli avversari. A conti fatti la coppia limita sempre uno dei due. È proprio per questo che certe vittorie a coppie non valgono assolutamente un podio individuale in coppa del mondo. È il mio caso di inizio stagione, a livello di soddisfazione personale e di pura prestazione agonistica il doppio podio di Andorra per il sottoscritto vale sicuramente più di un campionato europeo o di una Sellaronda corsa in due. Anche se le vittorie con Manni e Bosca restano di valore assoluto.  Detto questo, nelle gare a coppie si crea un feeling unico, il fatto poi di condividere le fatiche rende il tutto molto inteso»

 

 

 

 

Da giovane chi era il campione a cui ti ispiravi e perché? 

«Non mi sono mai ispirato a nessuno in particolare. Ho piuttosto sempre cercato di apprendere e carpire le cose migliori da coloro che mi stavano attorno».

 

 

 

 

Chi è i tuo socio ideale e chi, secondo te è lo scialpinista più forte del momento?  

«Il socio ideale è sempre quello che va un filo più di te, quello che riesce in ogni occasione a farti tirare fuori il meglio. Il più forte? Quello che vincerà domani!»

 

 

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