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SOFFIA IL VENTO DELL’EST SU LIVIGNO

Maurizio Torri
13/12/2009

Shiriaev e Shevchenko conquistano La Sgambeda

Il fondista russo Sergey Shiriaev vince al fotofinish la ventesima edizione della Sgambeda battendo per un soffio il bergamasco Fabio Santus. Terzo il tedesco di Coppa del Mondo Renè Sommerfeldt. Tra le donne l’ucraina Valentina Shevchencko vince per distacco sull’azzurra Antonella Confortola

Oltre 1.700 i fondisti che hanno preso parte al lungo weekend “fondistico” di Livigno, iniziato venerdì con la Sgambeda in Classica e proseguito ieri con la Minisgambeda. L’apoteosi quest’oggi in una gara veramente internazionale con ben 9 Paesi rappresentati tra i primi 11 nella classifica maschile, e 12 nazioni presenti tra le prime 20 fondiste.

Per onorare la ventesima edizione della Sgambeda serviva un partere de roi di prestigio e, soprattutto, rappresentativo delle più importanti “scuole” dello sci di fondo, e così è stato: sulla linea d’arrivo ben 9 nazioni tra i primi undici classificati.

Come da consuetudine La Sgambeda, granfondo che apre la stagione della FIS Marathon Cup, si risolve allo sprint: con il gruppo dei 30 migliori rimasto compatto fino al 35 chilometro, i norvegesi Jens Svartedal e Ludvig Aasen con il sostegno dei russi Sergey Shiriaev e Egor Sorin hanno acceso le polveri nel tentativo di anticipare l’arrivo in volata.

All’entrata nello stadio del fondo si è presentato un gruppo di 11 unità con l’italiano Fabio Santus ben coperto e pronto a sferrare il colpo decisivo nel rush finale. Ma il bergamasco non ha fatto i conti con il russo Sergey Shiriaev, che sulla linea rossa lo ha anticipato di un paio di centimetri, tanto da richiedere il fotofinish. Il ventiseienne russo di Gorki, ma residente ormai a Novgorod, vanta in carriera una prestazione di assoluto valore: quella di aver segnato il miglior tempo nella tappa conclusiva del Tour de Ski del gennaio 2007. “Oggi tutto è stato perfetto” ha commentato all’arrivo il russo “ottimi sci, neve ideale, grandi avversari, splendido pubblico, insomma sono davvero felice per questa vittoria”. Al terzo posto il tedesco Rene Sommerfeldt che, dopo la gara di Coppa del Mondo di ieri a Davos, si è sobbarcato il viaggio fino a Livigno per un podio alla Sgambeda; denotando un eccellente stato di forma.

Delusione sul volto di Marco Cattaneo, il varesino partito con il pettorale rosso conquistato con la vittoria della FIS Marathon Cup dello scorso anno, ma che oggi ha chiuso purtroppo solo in dodicesima posizione. “Quando hanno allungato a 5 chilometri dalla fine non sono riuscito a rispondere con la stessa velocità” ha commentato il 35enne capitano della nazionale azzurra di lunghe distanze “ma oggi va bene così perché la concorrenza era davvero impressionante”. Ancora peggio dell’italiano due nomi importanti dello sci nordico scandinavo: lo svedese Jerry Ahrlin, primo alla Sgambeda nel 2006 e 2007, ma oggi solo 26esimo (“È la prima gara della stagione , non potevo pretendere”) e l’oro olimpico di Lillehammer, Nagano e Salt Lake City, il norvegese Thomas Alsgaard, oggi solo 29esimo (“Ho sofferto molto, troppo dura oggi per me…”).

Soffia il vento dell’est anche nella classifica femminile dove, dopo una gara “a marcatura reciproca” tra l’azzurra Antonella Confortola e l’ucraina Valentina Shevchenko, è stata proprio quest’ultima a spuntarla con un irresistibile aumento dell’andatura quando le due ormai erano in vista d’arrivo. Nutriva qualche speranza di successo la nostra azzurra, soprattutto alla luce dell’ottimo risultato di ieri nella 10 km a tecnica libera di Davos dove l’ucraina (settima classificata) ha rifilato alla Confortola (sedicesima assoluta) solo 15 secondi. “Ma oggi è stata un’altra gara” ha commentato la fondista del Corpo Forestale dello Stato, soddisfatta per questo weekend che l’ha vista in ottima forma, soprattutto in vista del Tour de Ski che si concluderà come al solito nella sua Val di Fiemme.

In una prova femminile con 12 nazioni rappresentate tra le prime 20 classificate, il terzo gradino del podio lo conquista con grande soddisfazione la venticinquenne russa Yulia Tchkaleva (a cui vanno riconosciute le fatiche della vittoria nell’Alpen Cup di ieri in Alta Badia) davanti alla compagna di squadra Natalia Zernova, medaglia d’oro nella staffetta ai Mondiali di skiroll di Piglio dello scorso settembre. Solo quinta la svedese Jenny Hansson che ha corso con il “red bib” della FIS Marathon Cup, ma per lei, come per tutti i pretendenti al primato nel circuito delle granfondo mondiali, ci sarà occasione per rifarsi: il prossimo appuntamento saranno i 50 chilometri in tecnica classica della Jizerskà Padesàtka in Repubblica Ceca il 10 gennaio 2010.

Da alcuni anni La Sgambeda propone oltre al tradizionale tracciato marathon di 42 chilometri anche un percorso ridotto della metà che ha visto vincitore il ceco Viktor Novotny che bissa così la vittoria nella prova in tecnica classica di venerdì. Tra le donne successo della ticinese Nathascia Leonardi Cortesi, che lasciata la nazionale svizzera di Coppa del Mondo, continua a dimostrare un pregevole stato di forma. Al secondo posto la bergamasca Erika Bettineschi, nazionale azzurra di skiroll.

Vincitore assoluto del trofeo Livigno Open Air 2009 (che vede la somma di tempi della Stralivigno di corsa a piedi, della Pedaleda di mountain bike e ovviamente della Sgambeda odierna) è il triatleta di Lecco Daniel Antonioli che difende i colori del GS Esercito di Courmayeur.

Numerosi i riconoscimenti speciali che il Comitato Organizzatore assegna in occasione della Sgambeda. Tra questi anche il primo Memorial Sergio Fiorelli, un grande amante del fondo e di Livigno recentemente scomparso, e che per questa prima edizione è stato consegnato a Ugo Cola, primo valtellinese a tagliare il traguardo dei 42 chilometri. Tra le premiazioni particolari anche il trofeo Paolo Donadoni vinto da Marco Rainolter di Sondrio per la categoria pionieri maschile e da Amalia Bolis di Bergamo nella stessa categoria al femminile.

Passa agli annali la ventesima edizione della Sgambeda che dimostra una maturità organizzativa non comune tra le manifestazioni sportive di endurance. Le tre prove in programma, ovvero La Sgambeda Classica (467 iscritti) , la MiniSgambeda (262 iscritti) e La Sgambeda di oggi (1.018 iscritti), hanno visto un totale di 1747 iscrizioni di cui ben 280 donne, un dato quest’ultimo che rappresenta il 16% del totale, e che dimostra quanto lo sci di fondo stia diventando sempre più “rosa”. Infine il carattere internazionale della Sgambeda risiede nelle 31 nazioni rappresentate che fa di Livigno l’ouverture mondiale degli sci stretti.

Classifiche on-line al sito www.lasgambeda.it

Shiriaev e Shevchenko conquistano La Sgambeda

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