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MEMORIAL STELLINA PARTIGIANI VALSUSA 2011 (TO)

Paolo Germanetto
28/8/2011

SPETTACOLO IN VALLE DI SUSA PER UNA DELLE CLASSICHE ESTIVE PIU' DURE E SPETTACOLARI DEL PALCOSCENICO NAZIONALE

Mancava l'Etiopia ai vertici della corsa in montagna internazionale: alla "Stellina" di Susa il compito di aprire la porte, per disegnare scenari sempre più assonanti a quelli delle corse su strada, del cross o del mezzofondo prolungato su pista...

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Sulle montagne della Valle di Susa, ai piedi del Rocciamelone, laddove da ventitre anni si scrivono pagine memorabili della storia della disciplina, mai aveva vinto un atleta africano. Ci avevano provato in tanti, ma occorreva attendere Seboka Dibaba Tola e Anyalem Woldemichael per portare l'Africa lassù in cima, nella gara legata alla memoria delle imprese dei partigiani di Giulio Bolaffi - il celebre Comandante Laghi - che su questi sentieri lottarono contro i nazifascisti durante la seconda guerra mondiale.

Partire sotto l'Arco di Augusto di Susa, e poi su, sino al pianoro di Costa Rossa, dopo aver toccato le frazioni di Urbiano, Braida, Chiamberlando e Tour, tutte nel Comune di Mompantero: questo il compito degli oltre centocinquanta atleti impegnati questa mattina nella grande classica valsusina. Undici chilometri, millequattrocentocinquanta metri di dislivello, lungo i quali, allora, sin da subito si delineano i valori in campo. Dei tre etiopi al via, scappano in due, con Hailegiorgis Deme Dereje - sulla carta il più accreditato - a rimanere invece staccato sin dal primo tratto su sentiero. Su di lui, progressivamente, rientreranno il francese Jean Cristophe Dupont, l'italiano Tommaso Vaccina e il britannico Orlando Edwards, ma là davanti, intanto, Tola e Asefa Mengstu Negewo guadagnano spazio, mostrando propensioni importanti anche per i tratti più duri della salita. Già verso Chiamberlando, poco oltre metà gara, Tola rimane da solo, per puntare deciso verso il traguardo: 1h03'59" dirà il cronometro di Costa Rossa, soltanto dieci secondi in più rispetto al Martin Dematteis del 2010. Staccato di 1'46", l'argento è per Negewo, mentre per il bronzo il francese Dupont completa la sua bella progressione, chiudendo in 1h07'26". Bravo per davvero anche Tommaso Vaccina (Athletic Terni), che a soli diciassette secondi si ferma dal podio, lui che su questi sentieri già era stato sesto nel 2009 e settimo nel 2010. Quinto è il britannico Orlando Edwards - 1h08'48" -, mentre sesto chiude l'altro etiope, Dereje, in 1h09'10". Per la settima piazza, sfida dal forte sapore scialpinistico, con l'atleta di casa Matteo Eydallin (Atl. Susa) a chiudere in 1h10'10" precedendo di 22" il valdostano Jean Pellissier (Pont Saint Martin). Decimo Francesco Bianco (Atl. Palzola - 1h13'25"), preceduto da un pezzo di storia della Stellina, Antonio Molinari (Atl. Trento), che nel suo trentesimo anno di attività non è voluto mancare là dove vinse ininterrottamente dal 1995 al 1998 altre otto volte è salito sul podio.

Dominio etiope anche al femminile, ma a stupire sono in questo caso le dimensioni cronometriche dello strapotere di Anyalem Woldemichael e di Mergetu Geletu. Impegnate sullo stesso impegnativo tracciato degli uomini, le due chiudono nell'ordine, tra di loro distanziate di soli ventinove secondi. Ma impressionante per davvero è quel tempo di 1h15'05" con cui la Woldemichael iscrive il proprio nome nel ricchissimo albo d'oro della gara. In testa sin dalle prime battute, le due chiudono addirittura al tredicesimo e quattordicesimo posto assoluto: l'impressione, questa volta, è che più avanti si siano oggi spostati i confini della corsa in montagna in rosa. Sul podio con loro, sale una delle più grandi di sempre della corsa in montagna italiana. Il bronzo di Maria Grazia Roberti (Forestale - 1h23'30") è nobiltà ulteriore per una Stellina in cui la bresciana è più volte salita sui gradini del podio. Alle sue spalle, la francese Julia Combe (1h29'33"), che nel finale si difende dal ritorno dell'austriaca Marion Kapuscinski (1'29'55"). Molto brave anche le donne piemontesi, con Maria Laura Fornelli (Atp Torino) sesta in 1h30'20" ed Eufemia Magro (Dragonero) settima in 1h31'15". Tra le migliori dieci, anche Francesca Bellezza (Giò 22 Rivera), Cristina Dosio (Giò 22) e Marina Plavan (Baudenasca).

In campo societario, al femminile vittoria per il Dragonero, mentre alla società organizzatrice, l'Atletica Susa, vincitrice al maschile, è andato il Trofeo dedicato alla memoria di Mario Pisano, il giornalista RAI che per anni è stato il coordinatore organizzativo della manifestazione.

Ad attendere gli atleti al traguardo, anche folta rappresentanza della squadra azzurra della corsa in montagna, che proprio in questi giorni sta rifinendo la preparazione per i Mondiali di Tirana nel vicino Pian del Frais: a guidarli idealmente, proprio quel Martin Dematteis che proprio qui, lo scorso anno, andava a conquistare il suo secondo titolo tricolore.

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