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MEMORIAL BIANCHI 2014 - MALONNO (BS)

Sottotitolo: 
FlettaTrail® 2014 : sulle tracce della storia ....

Redazione
25/7/2014
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fletta
trail
2014
memorial
bianchi
MALONNO
brescia

A meno 10 giorni dal FlettaTrail2014 proponiamo un utile ripasso del percorso. I risvolti tecnici e tattici con la novità di quest’anno dei due traguardi volanti che potrebbero sparigliare le carte, ma anche storici....

MENO DI 10 GIORNI AL “TAKE OFF”, o decollo se preferite, e poi la navicella del FlettaTrail® di Malonno andrà in orbita per la 51^ volta. In alta Valle Camonica con l’eco dei recenti campionati Europei di Gap in Francia, dove una troupe dell’US Malonno era presente, arrivano le prime conferme da parte degli atleti “PRO” che anche quest’anno si daranno battaglia tra Malonno e le contrade del versante del Monte Piz-Tri. Per ora Giorgio Bianchi ed il team organizzativo fanno pretattica ma si parla già di svariati nomi delle rispettive top-ten europee che hanno raccolto la sfida del FlettaTrail® con una rappresentanza anche di specialisti sia delle maratone di montagna che delle skyrace. In attesa di saperne di più ecco un ripasso del percorso, proposto in chiave tecnico-tattica ma anche storica, visto che una delle cose che a Malonno di certo non mancano sono la tradizione ed un Albo D’oro pesante come una cassa di lingotti.
Abbiamo suddiviso il “course-track” del FlettaTrail® in alcuni settori, ve li andiamo a presentare dandovi prima le informazioni tecniche e soffermandoci poi con alcuni brevissimi commenti flash ed aneddoti tratti dal passato, remoto e recentissimo, che potrebbero dare una interessante chiave di lettura a chi il prossimo 3 agosto vorrà calcare quegli stessi sentieri che tanti campioni e migliaia di appassionati hanno percorso dal 1964 ad oggi.

PRIMA LE MACRO INFO:
record del percorso: appartengono oggi tra le donne alla campionessa Italiana di corsa in montagna in carica , e mondiale di Skyrunning,  Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina) che lo scorso anno fermò le lancette sul crono di 1h45’50” polverizzando il precedente primato stabilito nel 2008 da Francesca Iachemet (atl. Trento) che aveva scritto 1h51’23”, nel trail Maschile record anch’esso griffato 2013 dall’Eritreo Abraham Kidane Habtom , capace di chiudere in 1h27’44”, in questo caso il primato è stato sfilato al forestale Lele Manzi che in bacheca di FlettaTrail® ne ha due (oltre ad una Malonno-Fletta juniores e questo lo rende “unico”) e che in occasione della vittoria datata 2008 aveva sigillato 1h31’20”.

Sviluppo del percorso e Cultura Locale: il FlettaTrail® è un’overdose di natura e di montagna, nel suo sviluppo che è di 21 km scarsi (il gps registra esattamente 20,680 mt.) si incontrano alcuni scenari tipici delle Orobie Bresciane come i castagneti della parte più bassa vicina ai 550 m.s.l.m. di Malonno Capoluogo per arrivare ai fitti boschi di larice e pino presenti tra i GPM di Narcos, del Campasso e di Plaz di Prà del Bisso oltre alla leggendaria Fletta. Anche a livello di costume e cultura locali non sono da dimenticare alcuni passaggi molto interessanti: nel transito in centro storico a Malonno, che caratterizza i primi 2,5 km, si sfila sotto la “Santella del Radel” prima e la “Santella di San Faustino” poi, due esempi classici di Santelle ad arco che svolgevano in passato la funzione di portale simbolico. La prima era l’Ideale confine tra Malonno e la sua frazione più grande ed importante: Lava. La seconda era di fatto l’inizio della zona sacra che portava all’altro grande monumento religioso che si incontra sul percorso: La chiesa Parrocchiale di San Faustino e Giovita risalente al 1730. Unica con la sua macchina per il triduo (una delle ultime in circolazione) e la sua collocazione particolare, sulla Rupe che domina il paese.
Altre chiese vengono passate in rassegna durante il tragitto: la parrocchiale di San Bernardo ad Odecla dove quest’anno il GPM “Grimpeur” sarà posto, la chiesetta di San Rocco a Landò, la pittoresca chiesina di San Giovanni Nepomuceno a Lezza. Non solo sacro, ma anche profano dicevamo, con il Palazzo medioevale Martinengo che viene lambito intorno al KM 1, ma soprattutto le frazioni e piccole contrade che sono esse stesse la vera storia di Malonno visto che ne rappresentano di fatto le origini di almeno il 70% degli abitanti. Si passa per contrade tutt’oggi abitate e gestite dal contesto urbanistico come Odecla, Nazio, Moscio, Landò, Loritto ad altre più piccole, talvolta disabitate o abitate solo nei periodi estivi come Dùrna, Castel, Ria-Bona, Lezza, Narcos, Campass, Limbart, Plas, Pra del Biss, One, Corne, Ruc. Non sarà impossibile per gli atleti che proveranno il percorso nelle settimane precedenti la gara o anche il giorno stesso, poter assistere al loro passaggio a scene ormai in disuso ma ancora presenti in una comunità dalle radici montanare e rurali come quella Malonnese, dalla sfalciatura dei prati al pascolo del bestiame solo per fare alcuni esempi.
Dati Tecnici : 20,680 metri dicevamo, conditi da un dislivello positivo D+ di 1'093 metri. La quota minima sono i 497 metri sul livello del mare di Piazza Repubblica, sede di partenza e arrivo ed i 1'250 metri del tetto della gara: Plas di Pra del Biss, una delle località anticamera della fantastica rete di sentieri che permettono l’ascesa al monte Piz-Tri (2'380 mt) e verso cui prima o poi anche l’US Malonno porterà una delle sue manifestazioni di trail-running negli anni a venire.

 

 

L’Analisi (1° settore):
da P.zza Repubblica a Odecla = sono di fatto i primi 4 km di gara, 3.9 per l’esattezza ma non per questo i meno importanti, come vedremo anzi sono stati più volte decisivi nell’incanalare le sorti della tenzone. Dopo lo sparo gli atleti percorrono un brevissimo tratto in piano su asfalto che permette di aggirare P.za Repubblica e di imboccare Via Quadrelli che con una ripida salita, sempre su asfalto, raggiunge la strada sterrata del Radel, a metà della quale si incontra la già citata Santella. La sterrata del Radel è quasi pianeggiante al termine si riprende l’asfalto e si entra nel centro storico di Malonno sfilando dinanzi alla ex parrocchiale di San Bernardino ed al Palazzo Martinengo. Qui si inizia la salita vera, dapprima è l’asfalto del “clef dala Castela” , poi il ciottolato della salita di San Faustino, partendo dalla santella già citata, per divenire poi al km 2.5 il terrificante “muro di Durna”, sentiero immerso nel castagneto, con il 34% di pendenza nella parte iniziale ed il 22% in quella finale che raggiunge la scalinata dinanzi alla Chiesa di Odecla. Qui sarà posto da questa edizione il traguardo volante “Grimpeur” che ai primi 3 uomini e alle prime 3 donne elargirà un bonus speciale.
Dal Passato = Corsi e ricorsi storico/tecnici legati al FlettaTrail® però soprattutto legati al muro di Durna che più volte ha respinto le velleità di chi era partito troppo aggressivamente. Si ricordano alcuni Memorial Bianchi letteralmente stravolti dal passaggio nel castagneto come quelli tra il 2007 ed il 2010 quando nessuno seppe opporsi a Marco De Gasperi che in questo tratto ha sportivamente giustiziato avversari del calibro di Marco Rinaldi, Andrea Regazzoni o Nicodemus Biwott, o quello appassionante del 2012 quando il detentore del titolo Bernard Dematteis provò a staccare tutti ma non guadagnò abbastanza per respingere la rimonta indiavolata in discesa di Simukeka che poi trionfò.

 

 

 

 

 

2° settore, da Odecla a Narcos = copre un Kilometraggio leggermente più esteso con i circa 5 km che da Odecla condurranno i partecipanti presso la storica località di Narcos, al km nr. 8,8. L’aggettivo di “storica” non è di certo campato per aria, proprio a Narcos nel 1964 infatti si svolse la primissima edizione della corsa in montagna malonnese, allora denominata CRONOSCALATA MALONNO-NARCOS appunto. Tecnicamente ed anche dal punto di vista tattico il tratto che stiamo analizzando è di certo il più variegato e per certi versi selettivo visto che dopo la ovvia scrematura del castagneto di Dùrna in apertura la salita non termina subito, ma da Odecla i concorrenti dovranno proseguire lo sforzo in ascesa verso la frazione di Nazio prima e successivamente verso il ponticello in legno in località Tedda, che rappresenta il primo scollinamento della gara, ad esattamente 4.4 km dallo start di P.zza Repubblica. Chi per rimanere a contatto con i diretti avversari avrà forzato troppo sul Dùrna potrebbe insomma avere la brutta sorpresa di dover continuare a salire per altri 500 metri circa, con una pendenza intorno al 14% mitigata solo in parte dal fatto che sia per lo più da corrersi su fondo compatto (strada bianca, asfalto o brevi tratti di cemento). Al ponticello di Tedda si scende repentinamente dapprima in un fitto bosco su un sentiero tecnico per poi uscire dalla vegetazione nei pressi della frazione di Moscio ed immettersi su una strada bianca che continua a scendere verso la contrada “Castel” e poi verso il ponticello sulla valle Franchina. Si tratta qui di una discesa molto veloce che in 1 km scarso riporterà gli atleti di quasi 250 km più in basso, da li bisognerà però risalire.
La risalita che dal Ponticello sulla Franchina porta a Narcos è lunga 3.5 km circa e dai 790 metri di altitudine porta ai 1210. Il primo tratto è su un sentiero piuttosto largo, che nella sua parte centrale, dopo il bivio per Frai, è stato in alcuni tratti rinforzato con del bitume o del ciottolato. La pendenza media è del 22,6% ed in alcuni tratti come quello che costeggia i fienili in località Ria Bona impegnerà severamente i trailers. Raggiunta Landò si entra per un breve tratto nell’abitato sfilando dinanzi alla parrocchiale di San Rocco per poi raggiungere un sentiero su prato che immette nella strada bianca che dirige verso la frazione “Marcadenti”, è questo il nuovissimo tratto del FlettaTrail® che l’organizzazione ha voluto inserire da questa edizione per evitare la più banale strada bianca tra Landò e lezza. Di fatto non varia ne il Kilometraggio ne il dislivello, al contrario i runners rimarranno immersi nella natura e correranno su un fondo più tecnico e più stimolante. La strada Bianca dapprima scende leggermente per superare una piccola valle e riprendere leggermente quota fino a raggiungere le case di Marcadenti. Da qui si svolta a sinistra imboccando un bel sentiero immerso nella vegetazione che con alcuni strappi decisi permette di raggiungere i pascoli sottostanti la frazione di Lezza. In Lezza si entra dal sentiero che sfiora la chiesa di San Giovanni Nepomuceno e zigzagando tra le case e cascine si potrà godere del caloroso tifo dei tanti appassionati che da sempre affollano in estate questa contrada, godere di uno dei ristori più forniti e continuare verso Narcos che accoglie i runners dopo poche centinaia di metri facendoli di fatto transitare esattamente dove un tempo era posto il traguardo della Cronoscalata per poi immettersi nella pineta, scollinare ed imboccare la strada bianca che passa più sopra all’abitato di Lezza e prende la direzione del Campass, oggetto della nostra prossima puntata….
Dal Passato = Due parole doverose sullo scollinamento a Narcos: la cronoscalata che tenne a battesimo questa grande tradizione dell’US Malonno si svolse con arrivo in questa località per 9 edizioni, di cui le ultime 5 vinte da quel Costantino Felter che la popolazione di Malonno ha ormai eletto a concittadino. Ma sono le prime eroiche edizioni a rimanere avvolte da un’aurea di leggenda e mistero: erano i primi anni e la sfida aveva il sapore acre del derby campanilistico in chiave Valligiana. Si dice che in occasione delle prime edizioni la rivalità tra le squadre podistiche di Malonno e dei comuni limitrofi raggiunse livelli talvolta eccessivi…sorridiamo oggi quando scopriamo che i premi allora non erano nemmeno in denaro ma che quei baldi giovani erano pronti a dare tutto per il gonfalone del Paese ed il proprio Onore….altri tempi!

 

 

3° settore, da Narcos al traguardo = dal km 8.7 al traguardo, quindi più di metà gara. La salita importante è però finita e la maggior parte del D+ è stata coperta. Entriamo nella parte più panoramica e davvero divertente del FlettaTrail percorrendo una strada bianca di montagna che da Narcos prosegue via località Sedena per salire al Campass in una pineta favolosa, la località Campass accoglierà i trailers in uno scenario superlativo, non a caso gli organizzatori hanno deciso di posizionare qui il traguardo volante gentilmente offertto dallo sponsor tecnico di questa edizione COMPRESSPORT™ che premierà i primi tre uomini e le prime tre donne a transitare per questo GPM. Proseguendo in quota, sempre su strada sterrata forestale si attraversa la contrada di Limbart per giungere ai piedi di una breve ma ripida salita che porta al tetto della gara: quel Plas di Prà del Biss che teatro di un arrivo storico fu nel 2005, quando a vincere la gara femminile fu una giovane ed ancora sconosciuta ELISA DESCO.  Inizia a questo punto un tratto di discesa che copre 1.5 km e porterà i concorrenti a sfilare per la mitica FLETTA, località che imprime il nome all’intera manifestazione, nel ricordo di quella indimenticabile grande classica che era la Malonno-Fletta, madre e nutrice con il Challenge Stellina, La scalata dello Zucco ed il Trofeo Vanoni della scuola di Corsa in Montagna azzurra che da 30 anni domina il mondo. Da Fletta e dai suoi ricordi si riemerge ben presto attraverso l’ultima asperità della giornata che riporta gli atleti leggermente in quota per attraversare la contrada Prà del Biss e dare il via al tratto di discesa che toccherà nell’ordine Loritto, Corne, One e Ruc, prima di entrare nella Frazione di Lava, anticamera del KM finale che conclude il FlettaTrail sotto l’arco posizionato in Piazza Repubblica. Il tratto in discesa tra Loritto ed One è il più tecnico ed impegnativo, pur non presentando rischi di sorta. Sarà molto interessante osservare se come in passato offrirà a chi si è attardato nella salita verso Narcos l’occasione per rimonte che a volte hanno lasciato il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultimo.

 

Dal Passato = Se le temibili salite di Dùrna, Tedda e Narcos indirizzeranno la gara, il tour panoramico sui GPM di Campass, Plas e Fletta con la picchiata finale su Malonno potranno ancora una volta sovvertire ogni pronostico. Dall’album dei ricordi edizione 2009 impossibile non pensare alla disperazione in senso sportivo di Beppe Antonini, già iridato Master di corsa in montagna, solitario in testa fino a Loritto e poi infilato senza pietà in discesa dal rimontante Danesi. Stesso discorso e stesso anno al femminile: Giovanna Ricotta, la forte specialista di !/2 maratona dell’ASI Padova cercava il tris dopo i due trionfi nel 2007 e 2008 e fino al Plas era sola e saldamente al comando. Non fece i conti con la coriacea trentina Francesca Iachmet, quest’anno azzurra di corsa in montagna lunghe distanze, che rosicchiò quasi 2 minuti di ritardo accumulati in salita per presentarsi sul traguardo di Malonno con vittoria e record in tasca.

Corsi e ricorsi, salite e discese, boschi e vallate: più di un avventura, più di una gara, più di un trail ! semplicemente in una frase: A MALONNO, NEL PAESE DELLA CORSA IN MONTAGNA !