Categoria: 

INTERVISTA A SIMONA MORBELLI

Sottotitolo: 
Il volto in rosa del Team Salomon Agisko....

Nicola Gavardi
17/9/2013
Tags: 
intervista
Simona
morbelli
trailrunning
team
salomon
agisko

“La costanza può sembrare un sacrificio ma quando quest'ultimo e' una scelta allora diventa un privilegio” Si racchiude in queste parole lo spirito trail di Simona Morbelli...

Ultra Trail du Mont Blanc, a bocce ferme ne parliamo con la portacolori del Team Salomon Agisko. Il suo quarto posto alla CCC è stata la ciliegina sopra la torta per una stagione brillante.  Leggete cosa ci ha raccontato..

 

 

 

Quando e come nasce la tua passione per la corsa?

Nasce per caso, a fine estate 2010. Era da qualche anno che praticavo l'alpinismo ed un giorno, durante un' ascensione, parlando con un amico scopro la parola "Trail". Ho pensato di iniziare a correre solo per aumentare la capacità polmonare ed invece eccomi qui. 

 

 

 

Che cosa è per te il Trail Running?

Ho vissuto molte vite diverse, in ognuna di queste ho sempre cercato di dare il massimo. In questo momento vivo in montagna, corro e mi diverto. Pratico freeride ed alpinismo ma trovare sempre le condizioni giuste è davvero difficile. Per me il Trail Running e' il privilegio di fare ciò che voglio nel momento stesso in cui lo desidero. 

 

 

 

Come prepari un’ultra?

Più  corretto utilizzare il plurale perché ogni gara la preparo insieme al mio coach Fulvio Massa. Lui stabilisce i lavori, a volte seguiamo le mie sensazioni  psicofisiche e le modifichiamo sulla tabella di marcia.  Nelle settimane di carico inseriamo tutto, fartlek, velocità, salite e lunghi.  L’ultima settimana prima della gara faccio defaticamento totale. Praticamente niente corsa, lavoro di addominali, stretching e braccia in palestra.

 

 

Più cuore, più testa o più gambe?

Cuore e' passione, testa determinazione, gambe costanza e predisposizione. Sono una donna di forti passioni quindi anche un atleta di passione. Divoro la vita. Non potrei essere diversa.  Le parole "determinazione estrema" le ho tatuate sul braccio giusto per ricordami che i risultati nella vita non arrivano da soli. La costanza può sembrare un sacrificio ma quando quest'ultimo e' una scelta allora diventa un privilegio.

 

 

 

Lo spirito trail unisce sempre più persone. Come vedi questo movimento?

Lavoravo in finanza, l economia e' una realtà a sè, completamente diversa da questo mondo fatto di amore profondo per una disciplina dura che ti misura in un modo sano. Si è a contatto con la natura. Correre in un bosco oppure verso la cima di una montagna all'alba dona una sensazione di libertà impagabile.

 

 

 

Negli ultimi anni il trail runninng ha avuto una vera e propria esplosione  mediatica. Come la giudichi?

In Italia siamo ancora molto indietro rispetto all'estero dove la corsa sui sentieri viene praticata da molto più tempo con un approccio differente.  Basta scegliere gare oltre alpe per rendersi conto di come il livello degli atleti sia più elevato. Non solo, anche l'interesse da parte di chi non pratica questo sport e' comunque maggiore. Vi sono sempre molti spettatori appostati un po' ovunque sul percorso ad incitarti, chiamarti per nome, offrirti un sostegno. Anche in Italia il sistema sta cambiando, si stanno avvicinando target diversi, provenienti dalla strada e soprattutto molti giovani stanno scoprendo che la fatica delle Ultra porta grandi soddisfazioni in termini di risultato e di motivazioni personali. In ultimo ritengo difficile "rinchiudere" il Trail Running all interno di sistemi prefissati con regole simili ad altre discipline.  Il Trail e' sinonimo di libertà. Punto.

 

 

 

 

Le donne e il mondo del trail. C’è ancora tanto da fare?

Si, assolutamente si. Le donne nel mondo del Trail sono ancora poche a differenza degli uomini; questo dipende da diversi motivi socio culturali, io stessa faccio parte di questa realtà da poco più di 2 stagioni. Ritengo inoltre che a parità di risultati veniamo considerate meno appetibili mediaticamente.

 

 

 

 

I tuoi prossimi traguardi sportivi?

Il 2013 e' stato finora un anno di soddisfazioni. Al momento non ho  obiettivi prefissati. Cercherò gare che mi stimolino confrontadomi con diverse realtà su percorsi nuovi. Corro perché mi diverto nel farlo. Non voglio perdere questo privilegio.

 

 

 

Simona e la montagna….

La montagna è l ultima mia vita. Così diversa dalle precedenti da soffermarmi a riflettere su cosa e quanto di alternativo ho ancora da scoprire di me stessa. Amavo il mare, la vita in barca rigorosamente a vela. Scendere nei porticcioli ed avere il mal di terra per i giorni trascorsi in rada. Adesso senza la montagna e tutto quello che  ha da offrirmi, non riuscireì a vivere in pace con me stessa.  Il freeride in inverno, l’alpinismo, l’arrampicata e adesso la corsa che amo visceralmente.  In questo momento potrei rinunciare a molte cose ma alla montagna no. Decisamente no.