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INTERVISTA A FILIPPO CANETTA

Sottotitolo: 
A volte l'avventura è proprio dietro casa...

Nicola Gavardi
24/5/2013
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Smorzati i riflettori sul record appena effettuato, abbiamo incontrato e intervistato per voi il portacolori del Team Salomon Agisko...

A volte basta poco per trovare l’avventura dietro casa. Non serve prendere l’aereo e volare dall’altra parte del mondo per buttarsi in nuove sfide. In Italia le opportunità per realizzare trail e percorsi nuovi sono infinite, basta avere un po’ di fantasia e il gioco è fatto. Cartina e penna alla mano: e via a tracciare una linea che attraversa l’ Isola d’Elba da Pomonte a Cavo.

50,8 km e 3004 D+  e 6 ore e 16 minuti per compiere la Grande attraversata Elbana

Questo è il nuovo record stabilito il 29 aprile da Filippo Canetta, atleta del Team Salomon Agisko

 

 

Perchè hai progettato e realizzato questa sfida proprio all’ Isola d’ Elba?

Gironzolando per i sentieri dell’Isola l’anno scorso ho trovato i segnavia della GTE, così ho cominciato a ricercare informazioni  su questa antica via che attraversa l’Isola. Mi piace molto l’idea di partire e seguire un sentiero, capire perché passa proprio in quel punto e vedere dove porta. La Grande Traversata Elbana attraversa tutta l’isola da un estremo all’altro passando per i suoi punti più caratteristici.

 

Correre contro il tempo o correre contro gli avversari? Due situazioni differenti per raggiungere un unico scopo…

Due situazioni molto differenti… In gara si corre contro gli avversari. L’obiettivo è arrivare prima degli altri, ma in un contesto organizzato, in cui il percorso è segnato, con assistenza nei punti critici e ristori più o meno frequenti.  In un tentativo di record, invece, si è soli. E’ necessario saper dosare le proprie forze e la sfida con se stessi diventa fondamentale. Non è una gara nel senso tradizionale, non si vince nulla, non c’è nessun arco di partenza o nastro da tagliare al traguardo. Tutto ha una dimensione più intima e personale.

 

Fastest  Known Time”. Un nuovo modo d’interpretare il Trail?

Un modo diverso di misurarsi con se stessi e con un percorso. Tentare di realizzare il proprio miglior tempo su un dato tracciato mi sembra un ottimo modo di riscoprire il trail running. In questo modo si ha la possibilità di scegliere con maggiore libertà quando farlo tenendo conto delle esigenze famigliari, lavorative o di allenamento. Sulla pagina FB dedicata: https://www.facebook.com/GrantraversataElbanaspeedrecord?fref=ts

Tutti possono registrare la loro prestazione e ottenere informazioni supplementari.

 

 

Perché un’atleta sente l’esigenza di vivere queste sfide?

Fondamentalmente, per approfittare di un magnifico territorio. Trovo molto interessante potersi confrontare con un tracciato anche solo per  sapere quanto ci vuole per congiungere due punti su una cartina. Ho realizzato un primo tempo di riferimento, ma la sfida rimane aperta a chiunque voglia cimentarsi con una meravigliosa isola. Ho commesso diversi errori di percorso, per cui il mio tempo è notevolmente migliorabile. Io stesso spero di poter tornare per migliorare la mia prestazione.

 

Hai in programma qualche nuova avventura?

A breve approfitterò di una serie di coincidenze per fare un viaggio in camper in Colorado e Utah sulle tracce dei corridori americani.

 

Il mondo trail/skyrunning sta vivendo un vero e proprio boom mediatico e sociale. Come vedi la disciplina tra qualche anno?

Secondo me la disciplina del Trail, come molti sport in cui fatica e sacrificio sono preponderanti, ha delle solide fondamenta. La convivenza tra atleti più veloci e atleti meno veloci potrà sempre essere stimolante per entrambe le categorie. Personalmente ho  imparato molto e ho conosciuto, sempre, delle persone straordinarie. Forse ho una visione ancora un po’ romantica della disciplina ma l’ambiente mi sembra sempre speciale.

Vuoi ringraziare chi ti ha supportato in questa impresa?

Certo, anche se sembrano sempre frasi fatte. Ringrazio la mia famiglia per la disponibilità e la logistica. Non lo faccio mai ma ringrazio anche i miei sponsor (Salomon, Agisko, Suunto, Noene, Petzl e Zero Rh+). Aver a disposizione materiali di qualità non fa la differenza ma può aiutare molto.

Ma il vero ringraziamento va a Massimo Russo che insieme all’Atletica Isola d’Elba, mi ha aiutato molto nella realizzazione di questo mio progetto. Spero di aver contribuito al meno un pochino alla valorizzazione del magnifico territorio dell’Isola d’Elba.