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1° VALGOGLIO VERTICAL VAL SERIANA (BG)

Enula Bassanelli
11/10/2010

VITTORIA DI FABIO SANTUS SU BRUNOD E BONALDI, E DI ROBERTI SU BRIZIO E CAVALLI.

La Vertical di fine stagione, un esperimento tutto bergamasco ideato dal comune di Valgoglio, dal Comitato Tre Laghi Tre Rifugi e dalla Comunità Montana Valle Seriana, si è svolta domenica 10 ottobre in mezzo a una nebbia che non ha permesso ai partecipanti e agli spettatori di ammirare il panorama dalla Capanna Giulia Maria e dai Laghi che sovrastano il paese di Valgoglio.

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Solo per pochi istanti, uno squarcio nel cielo ha permesso di intravedere il sole nel cielo azzurro autunnale, mentre le cime circostanti sono rimaste costantemente avvolte dal grigiore. In gara, comunque, gli atleti non avrebbero avuto il tempo di vedere nulla, visto che il percorso saliva dritto, prevalentemente lungo la condotta forzata della centrale Enel di Aviasco, per un dislivello complessivo di mille metri. Chi ha voluto partecipare a una prova del genere? Skyrunner, corridori di corsa in montagna, e anche fondisti sia scialpinisti che desideravano testare la propria condizione in vista delle prossime nevicate. Per gli scialpinisti, questa era una prova ideale soprattutto per sperimentarsi in un percorso simile a quello delle notturne che cominceranno nel mese di dicembre.

Partenze ogni trenta secondi, difficile misurarsi con gli avversari in una cronometro, l'importante è ascoltare e capire se stessi. Ovviamente, pure gli spettatori non riescono a capire, in presa diretta, come stia andando la gara, e si limitano a fare il tifo, a tutti, ma scaldandosi soprattutto al passaggio dei numerosi beniamini di casa, in primis i fondisti Renato e Fabio Pasini, Fabio Santus e Daniele Chioda.

Il primo runner ad arrivare in cima è probabilmente il più noto e il più temuto: Dennis Brunod, che adesso corre per la Polisportiva Mont Avic, la società sportiva del suo paese. Ma non è possibile sapere se abbia effettivamente fatto registrare un buon tempo oppure no. Per averne la certezza, occorrerà attendere ancora una decina di arrivi. E in effetti il miglior tempo non appartiene al valdostano, bensì al fresco campione del mondo di sci nordico lunghe distanze, Fabio Santus, il quale, nella stagione calda, ha partecipato appena ad un paio di competizioni di corsa a piedi, ma ogni volta che si presenta al via viene necessariamente collocato nell'elenco dei favoriti. Dunque 37'10 è il miglior tempo, seguito dai 37'26 del valdostano di Champdepraz e dai 37'39 di Sergio Bonaldi. Quarto un fondista, Fabio Pasini, che inizierà la stagione tra un mese, e quinto un altro scialpinista, compagno di nazionale di Dennis Brunod: Pietro Lanfranchi, anch'egli molto atteso a Valgoglio. L'atleta di Casnigo si riconferma un osso duro in vista delle gare con le pelli di foca.

Diamo ora uno sguardo alla prova femminile. La prima donna a sbucare a quota 1970 è stata Maria Grazia Roberti. Per lei il cronometro si è fermato sui 46'48, tempo imbattibile pure per Manuela Brizio che ha dovuto "accontentarsi" di una seconda piazza con 49'43. La lecchese Giovanna Cavalli si è classificata terza con 51'19. Ai piedi del podio, Nella Gregis, e la più giovane tra le cinque partecipanti, Maddalena Mognetti.

E per il prossimo anno? Sicuramente si cercherà di riproporre la gara, qualcuno ha avanzato la proposta di renderla una salita omologata dalla Fidal, ma nulla ancora si è deciso, anche solo perché non è per niente certa l'aderenza del percorso a determinate caratteristiche imposte dalla Federazione, sezione Corsa in Montagna guidata da Raimondo Balicco.

Le interviste

Fabio Santus: «La manifestazione, alla sua prima edizione, è riuscita, e non è facile partire con questi eventi. Ci saremo anche l'anno prossimo. Mi è piaciuta, essendo vicino a Gromo (il mio paese), sulle nostre montagne. Il percorso lungo la condotta non lo conoscevo, l'ho fatto per la prima volta una settimana prima della gara insieme a Maurizio Bonetti, prima ho sempre seguito il sentiero Cai. Ero indeciso se usare i bastoncini oppure no, e alla fine ho optato per non portarli. Quando l'ho provata sono salito, camminando piano, in 55 minuti, quindi non avevo idea di che tempo avrei potuto fare in gara. Se in gara ho capito che stavo andando forte? Beh, salendo vedevo Sergio Bonaldi davanti, e qualcuno mi dava il tempo su Dennis. Sono andato su regolare e ho tirato negli ultimi due minuti. Impegni futuri? Forse il Trofeo Vanoni. Con gli sci comincio a fine novembre in Coppa Italia, mentre la nostra prima lunga è il 18 dicembre. La dedica? Ai miei due bambini, Filippo e Giada, che possano anche loro un domani avere la passione per la montagna, anche senza il desiderio di gareggiare.»

Dennis Brunod: «Sono molto contento di un secondo posto a soli 16 secondi da Santus, atleta di cui tutti conosciamo il valore. E poi io sono a fine stagione... Sì, insomma, ne sta per cominciare un'altra: è la mia ultima gara di corsa, prima di pensare allo scialpinismo. Sono stato invitato alla Valgoglio Vertical, mi era già stato chiesto a giugno in occasione della Tre Laghi Tre Rifugi e l'avevo messa in calendario per il finale di stagione. Fino a dicembre continuerò ad allenarmi, lasciando un po' da parte la corsa e dedicandomi di più allo ski-roll e alle camminate».

Maria Grazia Roberti: «Sono molto soddisfatta, come sempre quando si vince. Il percorso è risultato molto impegnativo perché molto sconnesso, più che nella corsa in montagna, ma me la sono cavata benino, perché ho battuto due atlete forti come la Brizio e la Cavalli, e perché arrivo dagli europei e dai mondiali e sto ancora abbastanza bene. In questa data negli anni scorsi ho sempre partecipato alle Marmitte dei Giganti, e ho deciso per una volta di fare qualcosa di diverso. Sabato e domenica prossimi sarò in Sardegna per la Mare-Montagna a Cala Gonone-Dorgali, poi il bimbo fa la prima comunione proprio il giorno del Vanoni così lo salterò, e nella stagione invernale parteciperò a una mezza e al cross».

Giovanna Cavalli: «Sono contenta del risultato, quest'anno non sono molto allenata (ho un problema al piede, mi va sempre fuori posto), per cui un minuto e mezzo dalla Brizio mi appaga. Il percorso è bello, la zona merita, ma io me lo immaginavo più ripido. Peccato che il tempo non ci ha concesso di vedere molto. Una manifestazione organizzata benissimo per essere la prima edizione. Prossimi impegni? Se il piede tiene, domenica faccio una gara in montagna in Svizzera. Poi dovrò arrendermi all'asfalto».

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