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Trofeo Parravicini, Pedrini & Lanfranchi non fanno sconti

Maurizio Torri
10/5/2009

Il collaudato team azzurro ha mantenuto i pronostici della vigilia vincendo l'ultima di Coppa Italia. Per Lanfranchi successo che vale doppio. Idem per Silvia Rocca!!

L’ultima di Coppa Italia Skialp ha visto trionfare come da pronostico le coppie Daniele Pedrini - Pietro Lanfranchi e quella Silva Rocca Orietta Calliari. Grazie a questo successo, Lanfranchi e Rocca hanno vinto pure il circuito. «Per un bergamasco vincere il Parravicini è il top; vincerlo conquistando pure la Coppa Italia è ancora più bello – ha commentato senza mezzi termini Pietro Lanfranchi -. La concorrenza non era certo delle più serrate, ma non abbiamo comunque voluto correre rischi».
Crono alla mano, in classifica maschile, i vincitori hanno fermato il cronometro in 2h01’22”, con 4’30” sui trentini Thomas Martin – Filippo Beccari e con 5’15” sui terzi classificati Federico Clementi - Riccardo De Zulian. Pronti via e i super favoriti dei pronostici hanno subito preso il largo. «Ci tenevamo a vincere sia per chiudere in bellezza una stagione esaltante, sia per salire sul podio finale del circuito – ha commentato al traguardo un euforico Pedrini -. Ci siamo riusciti, quindi bene così».
Unica nota dolente, una brutta caduta in discesa: «La neve era davvero molle – ha continuato -. Uno sci mi è affondato e mi si è letteralmente girata la gamba. Inizialmente, ho pensato che si trattasse di un infortunio serio. Poi, però, sono riuscito a concludere la prova. Spero solo che questa distorsione al ginocchio non abbia conseguenze». Parlando della sua stagione, come non essere soddisfatto: «Sono andato in nazionale, ho corso bene europei e Pierra Menta; sono andato a podio al Mezzalama, vinto il Parravicini e giunto 3° in Coppa Italia. Non potevo chiedere di meglio».
Parlando della propria stagione, Lanfranchi ha invece ammesso: «Inutile negarlo, è andata benissimo. Faccio fatica a scegliere una gara in particolare. Forse quella che mi ha dato maggiori convinzioni nei miei mezzi è stata quella dell’Adamello. C’era ancora gente che pensava non fossi da nazionale; l’impormi nettamente nel testa a testa con Riz è stata una bella iniezione di fiducia».