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Sellaronda, non si placano le polemiche

Maurizio Torri
12/3/2009

Il CT azzurro Emanuel Conta è andato "giù duro" con il comitato organizzatore della classica trentina in notturna. Anche su diversi blog non sono mancate le lamentele per il mancato risarcimento della quota d'iscrizione; Floriano Beffa, giudice – arbitro ISMF, non la pensa così!!! Pubblichiamo la sua lettera che appoggia in pieno le scelte prese

Egregi Signori

Ho potuto leggere la presa di posizione vostra e dell’allenatore della nazionale italiana circa l’annullamento della competizione di scialpinismo Sellaronda.
Purtroppo, mi sento di dissentire con quanto afferma l’allenatore Conta.

La sofferta decisione di annullare la competizione è stata presa con rammarico e dopo attenta valutazione di tutte le varianti possibili.

A questo proposito ricordo:
1. Tale decisione è stata presa in un gremio di persone composto sia dagli organizzatori della competizione sia da due giudici-arbitro ISMF.
2. L’annullamento è stato la logica conseguenza della persistenza di un grado di pericolo valanghe 4!
3. L’attualità di un grado 4 pieno ci è stata confermata sia dal servizio Valanghe di Arabba (centro specialistico conosciuto in tutta l’Europa), sia dal continuo succedersi di fenomeni valanghivi già da mercoledì (5 colate direttamente sulla strada lungo la val Livinallongo tra ME e GIO, una colata durante la notte tra GIO e VE, un’altra colata in serta del venerdì, altre colate sulle piste e sulla strada per il passo Pordoi).
4. Se le previsioni meteo del GIO potevano risultare possibiliste, le effettive condizioni nivometeorologiche della notte (rialzo delle temperature, vento costante che ha permesso la formazione di diversi potenti e pericolanti accumuli e pessima visibilità) e le previsioni a corto termine, hanno confermato l’alto pericolo di valanghe.
5. I passi del Campolungo, del Gardena e del Pordoi sarebbero rimasti ufficilamente chiusi durante tutta la manifestazione (il Sella è stato riaperto unicamente nella serata del venerdì). Questo significava che dal punto di vista logistico non si sarebbero potuti attuare i necessari collegamenti tra le valli.
6. Le piste di sci tra Arabba ed il Pordoi sarebbero state ufficialmente chiuse anche durante la manifestazione.
7. Gli addetti alla sicurezza delle altre piste confermavano che da parte loro avrebbero negato ogni corresponsabilità nel caso in cui si fosse deciso di partire con la competizione su qualsiasi circuito.
8. Alcuni responsabili di settore, gente autoctona che da sempre è a contatto con la natura di queste regioni (e che dunque è da considerare come esperta per la località), sconsigliavano caldamente di dare il via alla manifestazione.
9. Un’eventuale percorso per i soli atleti di Coppa del Mondo non entrava in questione. Infatti, o c’è pericolo o non c’è, o partecipano tutti o nessuno.

Ricordo, inoltre, che durante il week-end, nella regione, si sono verificati diversi incidenti di valanga che, purtroppo, in un paio di casi hanno portato al decesso di persone.

Per il calcolo delle probabilità, forse, non si sarebbero verificati degli incidenti, ma solo forse….
Ai Campionati del Mondo di Cuneo una valanga di contenute dimensioni era arrivata sin contro le tracce della gara, tutti sanno cosa è successo dal punto di vista mediatico e, purtroppo, giudiziario.

Il nostro sport non può permettersi rischi eccessivi. Siamo tutti, o dovremmo essere, degli specialisti della montagna e dovremmo perciò conoscerne i pericoli, per questo, dovremmo pure sapere come fare ad evitarli.
Non serve a nessuno far partire le competizioni ad ogni costo, serve invece dimostrasi credibili e coscienziosi. Un solo incidente, ma anche solo la caduta di una colata in prossimità delle tracce, avrebbe portato diversi giornalisti in quota. Tutti ne avrebbero parlato, ma non è così che s’intende portare avanti il bellissimo sport dello sci-alpinismo.

Per terminare ricordo pure l’impegno in tempo e denaro che gli organizzatori investono in tali manifestazioni. Affinchè la competizione possa divenire il più piacevole possibile per i partecipanti, ma al contempo il più appetibile possibile per il pubblico ed i media, gli organizzatori lavorano per diversi mesi prima del giorno di gara, investono molte decine di migliaia di euro e, se si giunge al punto di dover annullare una competizione, i più afflitti e tristi son proprio loro!
E con questo nulla voglio togliere ai concorrenti che tanti chilometri hanno dovuto assumersi per raggiungere il luogo previsto alla partenza; anzi, ringrazio tutti coloro che son comunque arrivati ad Arabba e chiedo la loro comprensione per questa inevitabile e, ripeto, sofferta decisione.

Floriano Beffa, giudice –arbitro ISMF