Eyof 2023, il festival olimpico della gioventù europea, si è chiusa con altre tre medaglie per la giovane selezione azzurra dello scialpinismo. Per l’ormai diciottenne atleta di Berbenno in Valtellina Erik Canovi la individual race è stata una vera e propria cavalcata trionfale che lo ha visto battagliare nelle fasi iniziali con il compagno di club nelle fila della Polisportiva Albosaggia Marcello Scarinzi per poi prendere il largo quando quest’ultimo ha dovuto vedersela con un problema al lacciolo dello zaino che lo ha rallentato nei tratti a piedi. Per Canovi l’oro di oggi, su un percorso che prevedeva 840 md+ 2giri, 1 tratto a piedi 4 salite, è andato ad aggiungersi a quello centrato martedì nella sprint e al bronzo conquistato mercoledì mattina nella staffetta mista che lo ha visto gareggiare al fianco della furvese Melissa Bertolina.

 «Me l’avessero chiesto prima del via avrei firmato per un podio – ha dichiarato nel post race il giovane allievo di Ivan Murada -. Non avevo buone sensazioni e anche nella staffetta non mi sembrava di essere stato particolarmente brillante. Invece, una volta partiti, tutto è andato per il meglio. Stavo davvero bene e quando volevo accelerare riuscivo ad andare via. Ciò mi ha permesso di allungare e gestire il vantaggio sul finale. A chi dedico questi due successi? A tutto il team Italia. Ci hanno messo nelle condizioni migliori per gareggiare. Grazie di cuore  a ogni singolo componente dello staff».  

 Lo scialpinismo ha quindi fatto man bassa di  medaglie grazie alle giovani leve di Polisportiva Albosaggia e Sci Club Alta Valtellina agli EYOF 2023, in corso di svolgimento in Friuli Venezia Giulia. Classifica alla mano Erik Canovi ha vinto l’oro nell’individuale maschile – raddoppiando il suo bottino personale dopo l’oro nella sprint -, in 52’44″9 davanti a Marcello Scarinzi e all’austriaco Silvano Wolf.  

 Melissa Bertolina si è invece aggiudicata la medaglia di bronzo nella gara femminile, posizionandosi alle spalle della spagnola Laia Selles Sanchez, vincitrice col tempo di 1’52″8, e della norvegese Malin Indegaard. La gara femminile prevedeva 740 m d+ spalmati su 2 giri, 1 tratto e un totale di 4 salite.