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RIFUGI ANTICRISI

Maurizio Torri
8/7/2009

BERGAMO: Per i soci CAI 180 euro la settimana a mezza pensione Una meta che richiama i giovani e anche le famiglie

Altro che Maldive. In tempi di crisi, meglio la montagna. Più vicina, più economica e, ovviamente con tutti i distinguo del caso, altrettanto affascinante. Ecco perché, paradossalmente, l’estate appena cominciata a dispetto delle difficoltà economiche che tanto preoccupano gli addetti ai lavori, potrebbe invece rivelarsi una delle più interessanti per mete che fino a qualche tempo fa venivano un po’ snobbate.

Un esempio? I rifugi ovviamente.
Difficile, in tempi di magra come quelli attuali, trovare alternative altrettanto convenienti. Una settimana in mezza pensione? Poco più di duecento euro per sei pernottamenti, cena e prima colazione. Se poi si è titolari della tessera Cai la spesa scende addirittura a 180 euro al Rifugio Alpe Corte. Nemmeno la miglior offerta per il Mar Rosso arriverebbe a tanto. Senza contare, al di là del lato economico, la possibilità di scoprire o riscoprire un ambiente bellissimo a due passi da casa che, poco o nulla, ha da invidiare a mete più esotiche.

Dalle parti del Cai hanno annusato l’aria e proprio la stagione appena inaugurata - i rifugi del Club alpino di Bergamo sono ormai tutti aperti - è stata presentata sotto il segno della valorizzazione delle strutture in quota proprio come antidoto alla crisi. «Siamo reduci da una brillantissima stagione invernale – sottolinea il presidente del Cai Paolo Valoti - e ci auguriamo che l’estate possa essere altrettanto felice per il nostro comprensorio. Molto dipende naturalmente dal meteo che rappresenta la variabile fondamentale. Riteniamo però che in un momento economico come questo le Orobie e i loro rifugi possano rappresentare un’ottima scelta anche dal punto di vista della spesa».

Giusto per tornare ai numeri: mediamente il singolo pernottamento costa 20 euro (10 per i soci Cai), mentre la mezza pensione si aggira sui 35 euro (30 per i tesserati). Senza contare che per l’intera stagione - ad eccezione del periodo compreso tra l’8 e il 23 agosto - ai ragazzi fino ai 14 anni presenti al rifugio assieme al resto della famiglia per soggiornare in mezza pensione verrà offerto un pernottamento gratuito.

Non solo: anche i buongustai troveranno, è proprio il caso di dirlo, pane per i loro denti grazie all’iniziativa giunta alla sua quinta edizione e promossa da Agripromo “I rifugi dei sapori orobici”, assieme al Cai e Assorifugi, tutta dedicata ai sapori e ai prodotti tipici bergamaschi. Per tutta la stagione menu dedicati e una grande festa che quest’anno si svolgerà il 13 settembre con una grande festa e degustazioni nelle 21 strutture che hanno aderito alla manifestazione. «Queste attività - aggiunge Valoti - assumono un rilievo ancora maggiore se si considera che di fatto i rifugi del Cai di Bergamo, con i loro 650 posti letto e la possibilità di servire 850 pasti contemporaneamente, rappresentano una delle industrie turistiche di maggior rilievo a livello provinciale, in grado di generare un indotto anche nelle valli da cui si accede agli stessi ricoveri.

Se a questo si aggiunge il ruolo e l’utilità sociale che i rifugi svolgono come presidi del territorio sia a livello ambientale sia culturale che educativo è facile intuire l’importanza di un patrimonio che il Cai coltiva sin da suoi albori». E che continua tuttora a coltivare. Nella stagione 2008-2009, giusto per citare gli esempi più recenti, oltre alla manutenzione legata soprattutto alle abbondantissime nevicate invernali, sono stati conclusi o comunque sono agli sgoccioli i rilevanti interventi al rifugio Tagliaferri dove sono state migliorate la sicurezza e l’ospitalità e all’Alpe Corte dove sono in fase di completamento i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche e in particolare per la realizzazione dei nuovi bagni attrezzati per i disabili e di un ascensore. In programma ci sono ora i cantieri per l’adeguamento normativo in tema di prevenzione degli incendi al rifugio Curò e al Laghi Gemelli, dove verrà migliorata anche la ricettività della zona giorno: se ne riparlerà però a settembre visto che siamo ormai entrati nel vivo della stagione e i lavori penalizzerebbero ovviamente l’accoglienza.

Si annuncia dunque un’estate d’oro per i rifugi? «Ce lo auguriamo - conclude Valoti - una buona stagione si inserirebbe comunque nella tendenza che da anni vede le strutture del Cai frequentate da un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Per intenderci: se un tempo i rifugi erano un ritrovo esclusivo per alpinisti, oggi rappresentano una meta anche per famiglie e giovani. Da un lato perché le strutture stanno migliorando la loro offerta e le figure dei gestori sono sempre più professionali, ma dall’altro si tratta di un interesse verso le attività motorie e verso l’ambiente che trova costantemente nuova linfa. Da sempre ci sono periodi in cui le nuove famiglie e generazioni si avvicinano al mondo della montagna e questa è certamente una fase positiva». In barba e un po