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MESE MONTAGNA 2013 - TRENTO (TN)

Sottotitolo: 
Successo per la serata trentina sull'Eiger

Redazione
21/11/2013
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alpinismo
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Le cordate trentine hanno raccontato la Nord dell'Eiger. Un format che rappresenta il futuro di Mese Montagna...

Meta raggiunta. La serata infrasettimanale della rassegna Mese Montagna dedicata alle cordate trentine che hanno conquistato la temibile parete Nord dell'Eiger si è rivelata un grande successo e non solo in fatto di partecipazione, visto il tutto esaurito al teatro Valle dei Laghi di Vezzano. Un caleidoscopio di emozioni, di racconti, di dettagli curiosi e significativi da parte dei partecipanti. Un format che ha fatto il suo esordio per la prima volta in questa manifestazione, come ha sottolineato il direttore artistico di Mese Montagna Angelo Giovanetti, fra l'altro uno dei primi trentini a salire in vetta proprio all'Eiger assieme a Nazario Ferrari e a Renzo Zambaldi. «Mi ha fatto enorme piacere - ha commentato Giovanetti - che tutti i trentini che hanno affrontato questa parete mito abbiamo accettato l'invito ad esporre la propria esperienza. Anzi, rispetto al programma stabilito abbiamo inserito anche altri quattro scalatori che inizialmente non avevamo c oinvolto perché facevano parte di cordate miste.

 

 

Una serata piena, che testimonia come l'idea di focalizzare l'attenzione su una parete e sui protagonisti che l'hanno sfidata funziona ed è questa l'impostazione che vorrei dare all'evento sin dalla prossima edizione, la nona».
A rendere ulteriormente coinvolgente la serata è stato il prologo. Appena le luci del teatro si sono spente i protagonisti si sono calati in corda doppia dalla balaustra laterale, presentandosi al pubblico con tanto di imbrago, per poi salire cordata per cordata sul palco, ognuno proponendo filmati, fotografie, diapositive, testimonianza della propria impresa. A dire il vero il primo trentino e italiano che conquistò la Nord dell'Eiger nel 1962, ovvero il roveretano Armando Aste non se l'è sentita di venire a Vezzano a raccontare la sua sfida, anche perché non più giovanissimo. Ad onorare per prima il 75° anniversario della prima salita dat ata 1938 ci ha pensato la cordata composta da Franco Corn e Marco Cantaloni. Anche per loro si tratta di un anniversario, quello dei 25 anni dalla loro ascesa realizzata in estate con attrezzatura allora all'avanguardia, ma decisamente sorpassata negli ultimi anni grazie alla tecnologia. Le cordate che si sono susseguite, in particolare le ultime in ordine di tempo, proprio grazie all'innovazione e ad un percorso personale proveniente dall'arrampicata hanno sfidato l'Eiger con piccozze e materiale innovativo, alcuni in invernale altri a primavera, con esposizioni seducenti e con un pizzico di goliardia, ma sempre con grande rispetto nei confronti della drammaticità della montagna svizzera delle Alpi bernesi con i suoi 3970 metri di altitudine. 

 

 

Dopo la cordata Giovanetti, Ferrari e Zambaldi, sono saliti sul palco Roberto Daz (assente il suo compagno Renzo Corona), ed ancora Sergio Valentini con Donato Vinante. Quattro gruppi di amici di estrazione alpinistica, ch e hanno simbolicamente delimitato la serata, perché le cordate successive hanno raccontato inevitabilmente un modo di scalare più moderno e tecnologico. A partire dai due fiemmesi John Vaia e Sandro De Zolt, quindi Paolo Calzà e gli amici Demis Lorenzi e Antonio Prestini, ed ancora Roberto Pedrotti ed Alessandro Lucchi, Giorgio Bertagnolli e Cristian Defant, per proseguire con il daonese Patrick Ghezzi che affrontò la parete con un amico bresciano Francesco Prati, per concludersi con lo spavaldo giovane valsuganotto di origini badiote Peter Moser, che ha illustrato la sua impresa realizzata con due amici altoatesini, caratterizzata dal maltempo ed affrontata in invernale e in gran parte con la tecnica del dry toolingEd ancora una volta è emerso l'aspetto che sta contraddistinguendo tutte le serate di Mese Montagna e il principio cardine di chi affronta la montagna, ovvero il grande spirito di amicizia che si rafforza fra gli alpinisti propr io quando si è in parete.
La suggestiva serata è stata introdotta dalla presentazione del libro "Nero-Bianco-Nero" da parte di Mario Casella, vincitore del Premio Itas 2013 per il miglior libro di montagna.

 

 

La Rassegna Mese Montagna prosegue proponendo altri appuntamenti riavvicinati. A partire dalla serata dal titolo "Alpinismo e amicizia" in programma venerdì 22 novembre al teatro Valle dei Laghi di Vezzano. Gli arrampicatori Marco Furlani e Alessandro Gogna alle 20.45 proporranno un escursus della loro attività per terminare con il raccontare le scalate affrontate assieme nel segno dell'amicizia, uno dei valori durevoli dell'alpinismo. L'incontro sarà anticipato (ore 20), dalla presentazione del filmato del futuro Ecomuseo, del logo e della mappa vincitrice del concorso indetto dalla Comunità di Valle. Sabato poi concerto dei cori di montagna (ore 20.30) in un'esibizione dal titolo "Una montagna di note", con partecipazi one dei cori Cima Verde, Trentino Lagolo, Valle dei Laghi e Paganella, nonché il coro da Camera Trentino. Ed ancora domenica, presso la Casa Sociale di Covelo, sarà presente l'alpinista Diego Giovannini per raccontare il concatenamento fatto in velocità delle tre cime nepalesi Ama Dablam, Pumori e Lhotse. Ma non è tutto. Sabato è in programma l'escursione con la Sat della Valle dei Laghi e domenica un'uscita di arrampicata nella Valle dei Laghi.