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TOR DE GEANTS 2017 - COURMAYEUR (AO)

Sottotitolo: 
Tor de Géants, domenica si parte. 150 ore per completare la gara di 330 km

Redazione
8/9/2017
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Domenica alle ore 10 dal centro di Courmayeur, partiranno gli 867 concorrenti dell’ottava edizione de Tor des Géants®....

Partiranno invece mercoledì 13 settembre alle ore 21 dal centro di Gressoney Saint Jean, i 374 concorrenti della prima edizione del Tot Dret.
In tutto 1241 atleti, in rappresentanza di 66 nazioni. Saranno 679, sempre sommando le due gare, i concorrenti italiani. A seguire: francesi, spagnoli, giapponesi, svizzeri, cinesi.
Per tutti lo striscione d’arrivo sarà posto a Courmayeur.
I concorrenti del Tor avranno 150 ore per completare la loro gara di 330 km. I concorrenti del Tot Dret avranno invece 38 ore per coprire la “loro” distanza di 130 km.

 

Il Tor è agonismo
I pronostici sono fatti per essere smentiti e 330 km di sentieri regalano una quantità incalcolabile di incognite. Lo sanno bene il francese Lionel Trivel e l’elvetico Marco Gazzola, entrambi in passato vicinissimi alla vittoria, poi sfumata a pochissima distanza dal traguardo. Ci riproveranno quest’anno, ma dovranno guardarsi da avversari davvero agguerriti. Primo tra tutti il fortissimo basco Javier Dominguez-Ledo, che da un anno ha messo il Tor in testa alla sua lista dei desideri. Anche Jean Claude Mathieu, quarto all’arrivo nel 2015, cercherà di salire sul podio e con lui il giapponese Masahiro Ono, che dopo due quinti posti punta al salto di qualità, senza dimenticare Jules-Henri Gabioud, vincitore del Tor nel 2011. Gli italiani non staranno certo a guardare: Oliviero Bosatelli e Franco Collé, entrambi già primi a Courmayeur, cercheranno il bis. A dar loro fastidio penserà senz’altro Gianluca Galeati, che nel palmares ha “solo” un secondo posto conquistato nell’edizione dal meteo più severo. Con lui anche il varesino Andrea Macchi, già protagonista al Tor e che quest’anno punterà senza mezzi termini al bersaglio grosso, e Michele Graglia, sfortunatissimo lo scorso anno. Da non dimenticare Nico Valsesia, che di record assoluti in bicicletta e in montagna è uno specialista. Attenzione anche alla pattuglia di atleti dell’Alto Adige: Alex Rabensteiner, Peter Kienzl, Jimmy Pellegrini e Christian Insam hanno le carte in regola per far saltare il banco e riportare in provincia di Bolzano il trofeo conquistato da Ulrich Gross nel 2010.
Tra le donne sarà sfida all’arma bianca tra la campionessa in carica Lisa Borzani e l’iberica Silvia Trigueros Garrote, che lo scorso anno fu tradita soprattutto dall’inesperienza. Non starà certo a guardare Stephanie Case, seconda nel 2016 e data in grande crescendo, così come le azzurre Scilla Tonetti (terza nel 2013) e Marina Plavan che per due volte ha sfiorato il podio classificandosi al quarto posto. Attenzione alta anche per l’italiana Giulia Vinco, vincitrice dell’Ultra Trail Via degli Dei, e la spagnola Consuelo Velasco Barros, vincitrice a sua volta della durissima Travesera 2016.

 

Il Tor è emozione
Al Museo Transfrontaliero del Maserati Mountain Lounge, in centro Courmayeur, è allestita la mostra fotografica di Stefano Jeantet, guida alpina militare valdostana nonché fotografo del Tor e di competizioni in ambienti montani, dal titolo “Facce da Tor”. In esposizione i ritratti in bianco e nero, in grande formato e su sopporti speciali, di 18 protagonisti della scorsa edizione. Una mostra a cura di ElleErre, una delle aziende sponsor dell’Endurance Trail valdostano, che ha anche realizzato migliaia di bandierine gialle, simboli del Tor, da inserire nei pacchi gara dei concorrenti e da distribuire tra il pubblico alla partenza e all’arrivo.

 

Il Tor è tecnologia
Tutti i partecipanti al Tor e al Tot Dret saranno muniti di localizzatori Gps forniti da uno dei principali sponsor, Eolo, azienda lombarda fondata nel 1998 e specialista nelle connessioni ad ampio raggio e a rapida connettività. Con questi Gps i concorrenti potranno non solo essere tracciati e rintracciati in qualsiasi momento, ma anche seguiti costantemente da casa, via web, grazie a una visualizzazione interattiva tridimensionale.

 

Il Tor è sensibilizzazione
Al via nel Tot Dret ci sarà anche Francis Desandré, atleta disabile valdostano, che perse una gamba nel 1989 per un incidente di lavoro ma che non ha mai smesso di fare sport e di andare in montagna. La partecipazione del gigante di Chateau de Quart (Aosta) mira a sensibilizzare il mondo dello sport e del trail in particolare nel proporre gare specifiche per i diversamente abili.

 

Il Tor è sicurezza e benessere
A tenere d’occhio i concorrenti, oltre ai 50 ispettori che vigileranno lungo i sentieri sulla regolarità della corsa, saranno impegnati 2000 volontari e tutti gli uomini della sicurezza: guide alpine, forze dell’ordine, medici, fisioterapisti... I volontari distribuiti nelle basi-vita, nei rifugi lungo i percorsi, oltre che alla partenza e all’arrivo, distribuiranno, per esempio, circa 10mila bottiglie d’acqua e di altre bevande, 365 kg di the in polvere, circa 200 forme di fontina, tome e formaggio grana invecchiato, oltre 500 kg tra mocette, prosciutti e mortadelle, 1000 kg di pasta, 200 kg di riso, 1600 uova, mentre il pane verrà acquistato e distribuito giorno per giorno.

 

Il Tor è tutto questo e molto di più....

 

 

(foto by Fabio Menino)