Categoria: 

INTERVISTA A SILVIA RAMPAZZO

Sottotitolo: 
Face to face con la nuova stella della Valetudo Skyrunning Italia...

Nicola Gavardi
3/11/2015
Tags: 
intervista silvia rampazzo
skyrunning
scarpa

Finita la stagione delle corse abbiamo scambiato alcune battute con una delle skyrunner più forti e simpatiche a livello nazionale....

Il sorriso. La prima cosa che colpisce di Silvia Rampazzo è la gioia con cui corre. Sempre sorridente, sempre disponibile sempre radiosa la runner della scuderia "Scarpa" è sicuramente una delle maggiori accreditate a raccagliore l'eredità di un'icona vivenete come Emanuela Brizio.

 

 

QUANDO HAI INIZIATO A CORRERE PER I MONTI?

Ho iniziato con qualche sporadica corsetta su sentieri collinari nei mesi invernali tra il 2010 ed il 2011, ma mi sono cimentata in qualche corsa un po’ più seria solo dal 2012.

Fin da bambina camminavo molto in montagna, soprattutto nella zona di Forni di Sopra, dove i nonni avevano una baita lungo il sentiero che sale al rif. Flaiban Pacherini; almeno un paio di volte a stagione la corsa fino al rifugio era un “must”!

 

 

 

CHE SPORT PRATICAVI PRIMA DI INIZIARE A CORRERE?

Prima della corsa non praticavo sport in modo continuativo. Nel periodo a cavallo tra il liceo e l’università ho scoperto l’arrampicata, poi via via abbandonata a malincuore per le troppe difficoltà logistico-organizzative.

 

 

 

LA GARA PIÙ BELLA & QUELLA CHE TI HA EMOZIONATO MAGGIORMENTE?

Non vorrei sembrare diplomatica, ma difficilmente riesco a definire una gara più bella o più emozionante di un’altra. Ogni manifestazione mi colpisce per qualcosa di speciale, sia il pre, il durante o il post gara. Amo le gare che rispecchiano la mia visione dello sport, che non è competizione ma rigore e impegno da un lato e condivisione di passione, fatica, bellezza dall’altro. Amo anche le gare competitive per l’emozione di correre con grandi campioni, per gli stimoli e le motivazioni a spingere oltre i propri obiettivi. Apprezzo poi sia le gare che mi permettono di scoprire posti nuovi, sia quelle che mi accompagnano nei luoghi che conosco e amo.

Una gara che ho sicuramente nel cuore è la skyrace delle dolomiti friulane, che attraversa gli aspri e bellissimi sentieri che con mio fratello percorrevamo da bambini. Così come la Misurina Skymarathon, organizzata da amici al cospetto di uno degli scenari più belli al mondo. E cosa dire della nostra storica Camignada poi siè refuge, o di quella che è stata la mia prima ecomaratona, l'Alpago Ecomarathon, o del Troi dei Cimbri... e dovrei continuare... Insomma, è davvero difficile pensare ad una singola corsa.

Nel 2015 forse la gara che mi ha più emozionato in termini di prestazione sportiva e contesto è stato il Giir di Mont, perché lì davvero la folla di gente, l’ospitalità, il calore di Premana fanno la differenza! In termini di coinvolgimento emotivo forse la più bella quest'anno è stata la Maddalene Skymarathon che, al di là dello splendido percorso e della strepitosa giornata di sole, capitando in un momento piuttosto difficile si è trasformata in un significativo incoraggiamento a pensare positivo e andare avanti, così al traguardo non ho potuto trattenere le lacrime!

 

 

 

 

 

 

 

D'INVERNO TOLTE LE SCARPETTE ...

A dire il vero sono freddolosa e fifona per lanciarmi nello scialpinismo, quindi tipicamente d’inverno continuo “stancamente” con le scarpe da corsa, a costo di usarle anche sulla neve. Le condizioni della neve, la paura del freddo e di condizioni meteo avverse nella stagione invernale mi scoraggiano, per non parlare delle levatacce al gelo a cui sono costretta, partendo da Venezia, per una giornata di skialp! Quindi meglio non togliere le scarpette. Considero la mia stagione 2015 conclusa con la Bellagio Skyrace. Ora ho in mente di assecondare la voglia di correre o meno, concedermi un periodo di minor rigore, partecipare alle manifestazioni sportive esclusivamente pensando alla compagnia degli amici lungo i percorsi e al “terzo tempo”.

 

 

 

SALITA O DISCESA?

Amo la fatica, il senso di conquista e la soddisfazione che solo la salita sanno dare. La discesa mi diverte, anche se a seguito di diversi infortuni non sempre riesco a sintonizzare la testa sul canale ottimale.  Forse ad inizio stagione opto per la salita, a fine stagione scelgo la discesa.

 

 

 

QUAL'È IL TIPOLOGIA DI PERCORSO CHE PREFERISCI?

Vado a momenti, in generale però prediligo i percorsi vari, sia come paesaggi che come variazioni altimetriche.

 

 

 

CUORE GAMBE TESTA..COME LE POSIZIONI SU UN TUO PERSONALE PODIO?

Sicuramente gambe all’ultimo posto, tra cuore (nell’accezione figurata del termine) e testa è una bella lotta. Il cuore in genere è il mio principale motore, la testa il freno. Non corro per testa, corro per passione. Non controllo (ahimè) la gara, mi carico con le sensazioni e i panorami. Talvolta mi accorgo dell’esistenza della testa e del ruolo fondamentale che gioca quando “viene a mancare”, quando cede e la mia corsa si trasforma in un trascinarsi al traguardo!!!

 

 

UN MOMENTO DELL'ESTATE 2015 CHE NON DIMENTICHERAI?

Tra le corse fatte una di quelle che mi hanno maggiormente colpito è la Sierre-Zinal (che annovererei anche come una delle due peggiori prestazioni 2015…). Tutto è davvero grandioso lì, il massimo livello degli atleti, l’organizzazione, l’accoglienza e soprattutto le montagne che fanno da cornice alla gara.

Tra le corse vissute da spettatrice una di quelle che più mi hanno colpito è la LUT. Per il secondo anno consecutivo ero in piazza a Cortina il venerdì sera, ad emozionarmi con gli amici in partenza, i preparativi, la musica, sognando i passaggi sotto alle rocce dolomitiche illuminate da una luna meravigliosa e l’alba dalla forcella Giau. Quest’anno, si è aggiunta poi l’insperata emozione di vedere finalmente Yulia dietro al nastro di partenza, con gli occhi illuminati da una incredibile fiammella vibrante J!

 

 

 

SOGNI NEL CASSETTO?

Vale un banalissimo “mollare tutto e andare via, possibilmente verso i monti?”.