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CAMPIONATO ITALIANO FISKY 2011 - 1ª PROVA TESERO (TN)

Maurizio Torri
13/4/2011

DOMENICA 26 GIUGNO 2011 SI CORRERA' LA 6ª EDIZIONE DELLA STAVA SKYRACE

Valevole quest'anno come prima tappa di campionato italiano la gara della Val di Fiemme è pronta ad ospitare per la seconda volta nella propria giovane storia il circuito tricolore...

A poco più di due mesi dal 26 giugno, data nella quale è prevista la 6ª edizione della Stava SkyRace, abbiamo incontrato l'organizzatore della gara trentina massimo "Macha" Dondio per un'intervista a tutto campo sulla sua gara e sulla nuova formula prevista per il circuito FISKY 2011

Quest'anno sarete tappa di Campionato Italiano. Come ti sembra la nuova formula? Pregi e difetti

«A dire la verità ho spinto anch'io per trovare una formula come questa: poche gare e di qualità, ma per qualità intendo non solo nel percorso, ma in tutte le fasi organizzative. In questo penso che la Stava SkyRace si difenda bene. Anche l'obbligatorietà di essere presente alla finale è una cosa importante. Se vogliamo, e non so se chiamarlo difetto, ciò che ancora un poco manca è la percezione di importanza dell'evento: il Campiontato Italiano dovrebbe avere un suo ufficio stampa, un suo staff per seguire le immagini e tutto quello che gira attorno... Insomma, riuscire ad investire su una specialità in forte crescita. Le aziende ci credono però dobbiamo e possiamo lavorare meglio in questo senso, e soprattutto tutti insieme.....».

La Stava è una vera SkyRace, tecnica e muscolare come affrontarla nel modo migliore?

«Guarda, quando cinque anni fa abbiamo deciso di entrare in questo gioco la mia idea di tracciato era un po' diversa, questa prima salita al Cornon "spaccagambe e fiato" mi sembrava un po' azzardata e qualcuno diceva troppo dura. Adesso non cambierei più: la Stava come hai detto tu è una vera skyrace, da uomini e donne duri/e. Se potessi dare un consiglio è di partire non troppo decisi e controllare la prima salita, anche rimanendo nelle retrovie, la Stava si vince dopo metà gara, raggiunta la prima asperità dopo 4,5 km e 1150 mt di ascesa c'è da far girare le gambe per cui controllo assoluto la prima e poi via, c'è tempo per recuperare. Preservare un po' di forze per l'ultima impegnativa discesa con la picchiata verso Stava è fondamentale per le gambe».

Rispetto allo scorso anno, oltre all'ingresso nel campionato tricolore avete in serbo alte novità?

«Ci sarebbe una novità e, visto la domanda, non posso esimervi di anticiparvela in anteprima. Tanti amici me l'hanno chiesto e questa idea di provare anche il verticale non è ancora del tutto accantonata. Questa settimana abbiamo Comitato e sarà la decisione definitiva, si vorrebbe appunto organizzare con una partenza anticipata di mezz'ora il verticale sulla prima salita. Uno degli scopi di questa proposta è riuscire a portare un bel numero di persone al passaggio poi della Skyrace. Penso sarebbe un bel colpo d'occhio e i praticanti delle vertical come sai sono diversi da quelli delle skyrace. Comunque vediamo, l'ufficialità alla settimana prossima. Forse la logistica è la nota che mi fa ancora un po' pensare».

Dovessi descrivere la tua gara?

«Abbiamo la nostra amica Dolomites dalla quale ho preso insegnamento grazie al compianto grande amico Diego Perathoner che ha lo scettro delle skyrace e non faccio difficoltà a dire che è la più bella fra tutte. La loro grande fortuna è il paesaggio, scorci fantastici sulle Dolomiti con il Pordoi e il Sella, massicci invidiati da tutto il mondo. Parlando di Stava l'ambiente è sicuramente diverso, ma nel suo è affascinante, questa prima salita immersa in questo fitto bosco di larici e pini mughi, questo forte profumo di sottobosco e gli scorci da godere raggiunta la quota dimezza la fatica, poi il palcoscenico in alto è invidiabile, un 360 gradi sulla catena del Lagorai e il massiccio del Latemar fanno da contorno e la ciliegina grazie anche al periodo sono i rododendri, alla loro massima fioritura. Trovate il tempo di alzare gli occhi al cielo, potreste scorgere il passaggio di un capriolo o di un camoscio, o ancora il fruscio di uno scoiattolo incuriosito dalla vostra presenza, dunque fauna e flora alla sua massima essenza. Dopo metà gara il passaggio vicino alle baite del Cornon e la cresta che ci porta al Doss dai branchi è molto suggestivo, l'ultima discesa apre uno scorcio da brivido sulle rocce del Cornon prima di immergersi nuovamente nel fitto lariceto che ti porta poi all'arrivo di Stava».

A Domenica 26 Giugno mancano più di due mesi, ma sappiamo che sono già giunte le prime adesioni... Tra i big hai già qualche conferma?

«Ovviamente la prima conferma è il nostro Paolo Larger, la Stava è una sua gara, o meglio è la sua gara. Ufficialmente non ho conferme ma saranno sicuramente ai blocchi di partenza personaggi del calibro di Tacchini, Dapit, Tavernaro, Bettega, Butti, Mamleev.... Spero di riuscire a portare o avere anche la presenza di qualche straniero, come del vincitore della passata edizione Golinelli e ancora di Brunod, che dopo una stagione invernale un po' in sordina sono convinto si rifarà con lo skyrunning, fra le donne avere ancora con noi la Rossi Raffaella sarebbe un'onore, un gradito ritorno potrebbe essere quello della Gloriana Pellissiere e chissà di poter avere ai blocchi di partenza finalmente la Brizio. E non voglio dimenticare la Tiraboschi che causa concomitanze la scorsa edizione non era presente. Di sicuro un nome che potrebbe rompere i piani a tante c'è, la nostra Nadia Scola che ha già confermato la sua volontà di ritornare sulle pendici del Monte Agnello assieme alla compagna skialp, la forte atleta di Ziano di Fiemme Sabrina Zanon.Richieste di iscrizioni ne sono già arrivate e fa piacere che ci sia qualcuno che stà dedicando la preparazione focalizzata alla Stava Skyrace, a piccoli passi ci stiamo facendo strada fra le grandi corse in quota».