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LA GRANDE COURSE SBARCA IN CINA

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LGC sbarca in Cina per organizzare una “demo-race” e porre le basi per una futura partnership...

Maurizio Torri
7/1/2018
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val casies 2018
this is vertical race 2018

Il format LGC che, ripropone in chiave moderna le peculiarità di uno sport dal forte tasso adrenalinico, ha stregato gli scialpinisti dell’estremo oriente....

Detto, fatto. Dopo il primo sopralluogo effettuato lo scorso anno, il direttivo di La Grande Course è pronto a tornare in Cina per organizzare una “demo-race” e porre le basi per una futura partnership che potrebbe dare vita a una vera gara scialpinistica nello Xinjang nell’incantevole villaggio di Hemu.

 

Il governo della regione ha infatti deciso di puntare su sci e pelli di foca per fare conoscere anche in occidente le bellezze paesaggistiche del lago di Kanas e delle sue montagne.
 

 

Scenari mozzafiato, un mare di powder e temperature a dir poco rigide attendo lo staff capeggiato da Adriano Favre, Alessandro Mottinelli e Marco Camandona. Gli uomini simbolo di kermesse mitiche quali Trofeo Mezzalama, Adamello Ski Raid e Tour du Rutor Extrême saranno affiancati da uno staff di prim’ordine composto da diverse guide alpine, tracciatori delle rispettive gare e una selezione di atleti. Tra quest’ultimi spiccano i nomi dell’azzurro di skialp Lorenzo Holzknecht, dei valdostani Stefano Stradelli, Tatiana Locatelli, Francois Cazzanelli, del trentino Daniele Cappelletti e dell’emergente atleta bresciana Bianca Balzarini.
 

 

Insomma un bel gruppo di “veri addetti ai lavori” che identificherà diversi potenziali tracciati, portando la propria competenza in quest’angolo dell’estremo nord-ovest della Cina. L’obiettivo è infatti esportare la filosofia e il know out  La Grande Course per formare “i local” a 360°.  Fornire loro nozioni organizzative e lezioni sul campo, senza trascurare l’importante aspetto della sicurezza e il punto di vista degli atleti.
 

 

Il format LGC che, ripropone in chiave moderna le peculiarità di uno sport dal forte tasso adrenalinico, ha infatti stregato gli scialpinisti dell’estremo oriente che sono pronti a dare la spinta decisiva a una disciplina che sogna i cinque cerchi.