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Staffetta Nazionale di Leffe, la Forestale lascia subito il segno

Maurizio Torri
26/4/2009

Con miglior crono di giornata griffato Marco Rinaldi e due ottime performance di Lele Manzi - Marco De Gasperi, le aquile biancoverdi hanno subito cominciato la stagione con il piede giusto. A nastri di partenza ben 52 staffette che sono anche il nuovo primato presenze della gara

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La Forestale Roma conferma i pronostici della vigilia alla staffetta nazionale di Leffe. Impegnati nel primo vero banco di prova della stagione, i tre ragazzi di Gianbattista Scanzi hanno subito lasciato il segno confermando di essere in un ottimo stato di forma.
In classifica assoluta, secondo posto per la squadra A del team di casa, (Andrea Regazzoni, Massimiliano Zanaboni e Mauro Lanfranchi) e terzo per gli alfieri dell’Atletica Valle Camonica (Davide Pilatti, Marco Agostini, Andrea Agostini). Molto bene anche la Recastello di Bosio, Ruga e Zenucchi 4ª e la Valli Bergamasche Leffe B (5° posto) che per l’occasione proponeva Amati, Terzi e Bonetti.
A livello individuale, miglior crono assoluto l’ha centrato Marco Rinaldi 31’25”, mentre miglior junior è risultato essere il morbegnese Francesco Peyronel.
Passando alla cronaca di gara, nella prima frazione di un tracciato notoriamente veloce, ma reso più impegnativo dalla pioggia che aveva reso a dir poco insidiosa la dura ascesa verso Monte Beio, il testa a testa tra il forestale Marco Rinaldi e l’orobico Andrea Regazzoni è subito parso serrato.
I portacolori di Forestale Roma e Valli Bergamasche Leffe hanno continuato spalla spalla sino all’arrivo. Sulla scalinata della chiesa dedicata a San Martino, Rinaldi è però riuscito a conquistare qualche metro arrivando per primo al cambio.
In pazza della Libertà Lele Manzi è partito di gran carriera, portandosi dietro un motivato Massimiliano Zanaboni. Il lariano, parso subito in grande spolvero, è riuscito ad incrementare, racimolando altri secondi preziosi.
In terza frazione, “le roi” della specialità, Marco De Gasperi ha ben resto chiusi i conti. In cima alla prima salita il distacco su Mauro Lanfranchi gli ha permesso di gestire sino al traguardo. Traguardo passato a braccia alzate e in perfetta solitudine. «Sono soddisfatto – ha subito commentato -. Non mi sembrava di andare tanto forte, ma allo scollinamento sul Monte Beio ero già solo. Ciò mi ha dato la possibilità di non massacrarmi in discesa. Anche se con qualche dolorino ai tibiali ci tenevo ad essere qui a Leffe; questa è una gara che merita, sempre ottimamente organizzata».