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FRANZ NICOLINI NUOVO GESTORE DEL RIFUGIO PEDROTTI (TN)

Maurizio Torri
17/7/2011

UNA NUOVA AVVENTURA PER FRANZ NICOLINI & FAMILY

Insieme alla moglie Sandra, i figli Elena e Federico ha preso in gestione dalla Sat il rifugio Pedrotti alla Tosa

Franco Nicolini, la popolare guida alpina di Molveno, nato a Pressano, all’ombra della Paganella, ha iniziato una nuova avventura. Questa volta non si tratta di scalate oltre la verticale, di concatenamenti al limite del possibile, come il grande Franz, così lo chiamano in famiglia, ci ha negli anni abituati. Ricordiamo che Franco Nicolini ha al suo attivo molte imprese alpinistiche e tra queste sono degni di essere ricordati i numerosi concatenamenti.
Questa volta Franco assieme alla sua famiglia: la moglie Sandra, la figlia Elena, il giovane Federico detto Chicco, hanno infatti preso in gestione dalla Sat il rifugio Pedrotti alla Tosa. Ricordiamo di passaggio che il Chicco, seguendo le orme del padre ha già ottenuto, nelle categorie giovanili ottimi risultati in campo sci alpinistico, laureandosi quest’anno Campione del Mondo di sci alpinismo lunga distanza e vertical.
Ma torniamo a Franco che spiega la sua nuova sfida, all’età di 51 anni. E’ diventato gestore di un rifugio alpino tra i più importanti e frequentati del Gruppo di Brenta.
“Ho colto l’occasione che si è presentata. Nell’autunno scorso, Fortunato Donini, la cui famiglia ha gestito per 50 anni il Tosa, ha deciso di lasciarlo. Il Tosa è uno dei rifugi storici della Sat, fu il primo ad essere costruito dalla Società degli alpinisti tridentini ed il primo nel gruppo di Brenta nel 1881, alla quota di 2439 m nei pressi della Bocca di Brenta. Accanto al Tosa, venne eretto, all’inizio del ‘900, dal Club alpino della Germania, il rifugio Tommaso Pedrotti, che è dal 1914 della Sat e gestito congiuntamente al Tosa”.
Il Brenta è il regno alpinistico di Nicolini. “Ho sempre stimato e ammirato i gestori dei rifugi. Con molti di essi ho un consolidato rapporto di amicizia e tante volte da alpinista quando mi trovo in rifugi, per me nuovi, mi piace conoscere il gestore e stabilire con lui un rapporto di amicizia. Siamo gente di montagna e parliamo lo stesso linguaggio. La mia famiglia Sandra, Elena e Chicco, hanno condiviso con me quest’idea ed infatti, ora sono quassù che lavorano con me per offrire agli alpinisti ed agli escursionisti il nostro servizio. Elena ha anche esperienza poiché ha lavorato proprio al Tosa con i Donini, quindi è una preziosa collaboratrice. Mi mancava questa esperienza, che fa parte della montagna e la stiamo tutti affrontando con grande entusiasmo e con la passione che tutta la mia famiglia ha per la montagna”.
La stagione si è aperta ufficialmente a giugno, ma la famiglia Nicolini è in rifugio da molto prima. “Si siamo saliti con un certo anticipo – continua Franz -, perché abbiamo preso in consegna dalla Sat il rifugio con tutte le sue attrezzature ed abbiamo dovuto capire come funzionano certi impianti tecnologici, per far funzionare tutto bene. Inoltre abbiamo dato una mano ad apportare alcune migliorie per offrire un migliore confort agli alpinisti ed agli escursionisti. Oggi i rifugi, grazie alle moderne tecnologie, sono diventati meno spartani e più confortevoli, pur volendo io mantenere lo spirito del rifugio, la casa dove l’alpinista trova risposo e ristoro, prima della salita alle vette ed in caso di mal tempo sicuro riparo. Siamo qui per accogliere tutti con lo spirito di chi va in montagna, che mette al primo posto i valori umani e la solidarietà”.

FRANCO NICOLINI ALPINISTA E SCI ALPINISTA
La specialità di Nicolini padre sono i concatenamenti e nel Gruppo di Brenta ha realizzato nel 1989 la via Dolomieu. Si tratta di una scalata su 15 cime della catena centrale del Brenta su vie di 4° e 5° con un dislivello in salita di 3640 m effettuato in 13 ore. Nel 1990 Franco ha realizzato un altro concatenamento di 7 cime con vie di difficoltà di 5° e 6° sempre nel Brenta centrale in 12 ore. Nel 1993 ha realizzato la traversata in 18 ore del Gruppo del Lagorai con gli sci da sci alpinismo. Nel gennaio del 1997 Nicolini effettua la via Dolomieu in invernale nel tempo di 5 giorni ritornando tutte le sere a casa e risalendo al mattino alla base delle pareti. Quest’impresa ha i seguenti numeri 8000 m di dislivello con gli sci da alpinismo e 7500 di arrampicata. Sull’invernale alla Dolomieu è stato girato un film. Numerose sono le spedizioni alle quali ha preso parte in Patagonia, dove nel 1993 ha salito il Cerro Torre ed in Himalaya nel 2002 è salito in 18 ore sugli 8250 m del Cho Oyu, nel 2005 ha salito il Broad Peak 8047 m ed ha effettuato un tentativo, nel 2003, al Naga Parbat. Tornando ai concatenamenti Franco ha effettuato, nel 2007, in 50 giorni con l’amico Mirco Mezzanotte, la scalata di tutte le 106 vette al di sopra dei 3000 metri dei Gruppi dolomitici . Nel 2008 sempre con Mezzanotte e Digeo Giovannini, alpinista e cineasta ha concatenato in 60 giorni tutti le 82 vette al di sopra dei 4000 metri della Alpi, muovendosi da base a base delle montagne con soli mezzi naturali: bicicletta da corsa mountain bike, a piedi o con gli sci da alpinismo. Nel 2009 assieme al collega Omar Oprandi ha voluto rendere un omaggio alla memoria di Bruno Detassis, concatenando le principali vie del mitico Re del Brenta e storico gestore del Rifugo Alberto e Maria ai Brentei, scalando le vie aperte da Detassis nel suo regno.
In ambito sci alpinistico ha vinto molte gare tra cui il titolo tricolore di Campione italiano a squadre con Mezzanotte nel 2001, vice campione d’Europa sempre con Mezzanotte nel 2002 ed ha vinto la Coppa delle Dolomiti, circuito di gare della Regione Trentino Alto Adige nel 2004, oltre a numerosi podi in ambito internazionale, avendo vestito per molti anni i colori della nazionale. Nella scorsa stagione ha ripreso a gareggiare ottenendo numerose vittorie nella categoria dei master.
Franco ha scritto a quattro mani con Rosario Fichera, ed uscito nel 2010, un libro sui suoi concatenamenti intitolato: Libero di Concatenare.

IL RIFUGIO PEDROTTI
Per arrivare al rifugio Pedrotti si può salire da Molveno 864 m lungo la Val delle Seghe, sentiero n° 319, passando dal rifugio Selvata in circa 4h30’. Alternativa è salire dal Pradel 1367 metri, attraverso il sentiero n° 340 passando al rifugio Croz dell'Altissimo 1430 m dal quale si prosegue per il Selvata e quindi verso il Pedrotti in circa 3h30’.
Dal versante di Campiglio partendo alla località Vallesinella alla quota di 1513 m per il sentiero n° 317 passando dal rifugo Casinei proseguendo per il sentiero n° 318 si transita dal rifugio Alberto e Maria ai Brentei da dove si sale sino ai 2552 m della Bocca di Brenta in un tempo di circa 3h.
Dal Pedrotti si possono fare numerose salite alle vette del Brenta, la più famosa è quella alla cima Tosa, che con i suoi 3173 m è la più alta del Gruppo di Brenta e presenta difficoltà di 2° grado suggestive traversate ai rifugi limitrofi quali l’Agostini ed il Tuckett. Ma per queste escursioni la guida alpina Franco Nicolini va saprà dare tutte le informazioni utili ed i tempi di percorrenza.